Lavoro under 16: un genitore su 2 non si opporrebbe

Il 54% pensa che la crisi lo giustifichi

Sono circa 260.000 i minori che lavorano in Italia secondo il recente rapporto ‘Lavori Ingiusti’ di Save The Children. In diversi casi ciò avviene senza che mamma e papà ostacolino la scelta: quasi un genitore su due (46,6%), infatti, non si opporrebbe completamente alla decisione

del proprio figlio under-16 se questi volesse lasciare la scuola per andare a lavorare (il 25,7% cercherebbe di far capire che è un errore ma se lui fosse deciso accetterebbe, mentre il 20,9% rispetterebbe la scelta), e il 54% pensa che la crisi lo giustifichi almeno in parte.

E’ quanto emerge da un’indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss). L’Osservatorio, presieduto dal pediatra Giuseppe Mele, ha come obiettivo il miglioramento degli stili di vita e delle condizioni di salute della popolazione di età pediatrica (0-14 anni) sull’intero territorio italiano attraverso il coinvolgimento dei principali attori del sistema-salute.

Il 30% dei genitori, emerge inoltre dall’indagine condotta da Datanalysis, che ha intervistato 1000 genitori, pensa che il lavoro minorile in Italia riguardi solo gli stranieri, il 55% lo considera un dramma dei Paesi sottosviluppati, dove la situazione è certamente più critica, ma il 17% conosce la storia di under-16 che lavorano anche in Italia, e al Nord la percentuale sale addirittura al 22-24%.

I dati raccolti indicano una preoccupante indulgenza dei genitori italiani nei confronti del lavoro minorile: il 26%, con punte del 33% al Sud, non ci vede nulla di male mentre il 20% ritiene che il giudizio debba dipendere dalla situazione del singolo“, osserva il presidente di Paidòss. Così, se ”da una parte oltre l’80% dei genitori ritiene che il lavoro minorile ‘rubi’ la formazione scolastica e l’infanzia, si scopre che a tutto questo si può rinunciare di fronte a nuove necessità imposte dalla crisi economica – aggiunge – e spesso non si ha coscienza delle mille sfaccettature del lavoro infantile; anche aiutare i genitori nella loro attività o nelle faccende domestiche ruba infatti ai figli tempo che andrebbe impiegato diversamente“.