L’alternanza scuola lavoro arriva al colloquio orale

Deleghe Buona Scuola, i decreti applicativi/9

Lo schema di decreto legislativo sulla valutazione modifica in maniera consistente l’esame di Stato delle scuole scuole secondarie superiori. Le novità entreranno in vigore però solo dal 2018, l’anno a partire dal quale per essere ammessi alla maturità bisognerà avere partecipato nel triennio dal terzo al quinto anno alle 200 (per i licei) o 400 ore (per gli istituti tecnici e professionali) di alternanza scuola lavoro (ASL), come previsto dalla legge 107/2015.

L’ingresso dell’alternanza scuola – lavoro nell’esame di maturità evidenzia il carattere strutturale di questa innovazione e il compimento di un lungo e complesso cammino, iniziato con la riforma Moratti (legge n. 53/2003) e con le prime un po’ improvvisate sperimentazioni.

L’art. 19 comma 9 dello schema di decreto inserisce infatti la tematica dell’alternanza scuola – lavoro all’interno del colloquio, la cui finalità generale è quella di “accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente” e di valutarne la capacità di utilizzare e collegare le conoscenze acquisite attraverso l’analisi di “testi, documenti, esperienze, progetti, problemi” riguardanti i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, e anche dell’attività di alternanza scuola – lavoro svolta nel percorso di studi: “Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza di alternanza scuola lavoro”.

La rilevanza istituzionale assunta dall’ASL nei piani di studio della scuola secondaria superiore e nel nuovo esame di maturità è la principale ragione che ha indotto Tuttoscuola a promuovere, insieme a CivicaMente, il sito dedicato www.tuttoalternanza.it, il cui obiettivo è quello di sostenere le scuole impegnate nella gestione di questa importante innovazione.

Vuoi saperne di più? Vai su TuttoAlternanza.it!

I testi 
Deleghe Buona Scuola: leggi i testi dei decreti applicativi

Inclusione
– Inclusione: prima riflessione sulle innovazioni principali
Sostegno: il decreto delegato non garantisce la continuità didattica 
Ddl inclusione: che fine ha fatto la continuità didattica?

Istruzione professionale