La sentenza del Tar sui precari “sissini”: una vittoria di Pirro?

Potrebbe essere una vittoria di Pirro la notizia delle sentenze dei giorni scorsi emesse dal Tar del Lazio contro le posizioni di graduatoria dei docenti “sissini”.
Va detto prima di tutto che non tutti gli obiettivi dei ricorsi sono stati raggiunti: se si intendeva annullare il premio dei 30 punti a favore dei docenti diplomati presso le Scuole di Specializzazione per Insegnanti della Secondaria (SSIS) per escluderne l’automatica collocazione in posizione utile di graduatoria permanente, è stata invece accolta quella parte di ricorso che chiedeva di non valutare anche l’eventuale servizio scolastico prestato durante il corso della SSIS.
Questo cumulo di punteggio per il servizio prestato è stato pertanto giudicato illogico e illegittimo dal TAR, che ha ricordato che “i principi di diritto comunitario nella materia della formazione professionale, sottesi alla disciplina delle scuole di specializzazione, richiedono ai partecipanti ai relativi corsi un impegno di studio serio ed esclusivo, incompatibile con il contemporaneo svolgimento di attività lavorativa”. Anche il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione in gennaio aveva chiesto, inascoltato, di evitare il cumulo dei punti di servizio.
Sembra che l’Amministrazione non ricorrerà in appello e darà esecuzione alla sentenza. Sono già in preparazione le indicazioni operative per gli uffici scolastici regionali i quali devono procedere all’aggiornamento delle graduatorie. Si stima che le posizioni interessate alle rettifiche siano circa 6 mila.
Perché tanta fretta? Entro il 31 luglio sono previste tassativamente le nomine in ruolo: le nomine effettuate dopo quella data avranno solamente valore giuridico e la presa di servizio sarà rinviata al 1° settembre 2003.
Se le graduatorie fossero pronte dopo, ne sarebbero svantaggiati tutti, compresi i precari ricorrenti. I sindacati si sono affrettati a chiedere subito le rettifiche di graduatoria per scongiurare questo rischio.