La seconda volta del maestro unico di riferimento

L’anno scorso il maestro unico in classi con orario settimanale di 24 ore è stata la novità assoluta delle iscrizioni. Una novità che ha offuscato l’estensione di questa figura di riferimento anche ai modelli di orario settimanale di 27 o fino a 30 ore.

Quel nuovo modello organizzativo ha creato forti contrasti, divisioni, consensi e critiche, fino a quando, a iscrizioni appena concluse, è arrivato un comunicato stampa del ministero che ha fornito i primi dati provvisori ma eloquenti di un quasi flop per il modello orario di 24 ore settimanali: meno del 3% di opzioni delle famiglie equivalente a meno di un 1% di classi a 24 ore.

Il dato finale sulla opzione del modello orario a 24 ore non è a tutt’oggi noto, ma molti critici già allora si affrettarono a recitare il de profundis del maestro unico, senza considerare che quella figura di riferimento è prevista anche per i modelli organizzativi funzionanti a 27 e fino a 30 ore.

Come si sa, ad agosto, in sede di registrazione del regolamento sul primo ciclo (dpr 89/2009) da parte della Corte dei Conti, i funzionari del Miur hanno convenuto sulla possibilità che il docente di riferimento possa svolgere la propria attività anche non in una unica classe.

La circolare sulle iscrizioni 2010-2011 non entra in questo dettaglio di organizzazione delle classi, ricordando l’autonomia organizzativa delle scuole e limitandosi a fare riferimento alle nuove disposizioni regolamentari in materia.

Insomma, sul docente unico di riferimento è sceso un “abbassamento di toni” che può servire a portare serenità all’interno di una scuola, quella primaria, che, come ha ricordato sabato a Napoli Luca di Montezemolo, ha bisogno di ritrovare la propria bussola e la fiducia delle famiglie.