Scuola americana, Donald Trump rilancia la libertà di scelta delle famiglie

Il miliardario neoeletto presidente degli USA, Donald Trump, ha fatto sapere nei giorni scorsi di aver scelto per il ministero federale dell’istruzione (Department of Education) la miliardaria imprenditrice Betsy DeVos. Non, dunque, un esperto del settore, o un politico con esperienza nel campo delle politiche educative, ma una esponente del mondo economico, quello da cui egli stesso proviene, una sua ‘collega’.

Trump come Berlusconi? – Una scelta che richiama in qualche misura quella fatta in Italia dall’ex (?) imprenditore Silvio Berlusconi, che nel 2001, vinte le elezioni a capo del centro-destra, scelse per il ministero dell’istruzione non un politico, come fino ad allora era sempre avvenuto in Italia (con l’eccezione dell’industriale Giancarlo Lombardi, nominato dal governo Dini nel 1994), ma una imprenditrice, Letizia Moratti, chiamata a realizzare il programma elettorale delle ‘tre i’ (inglese, internet, impresa).

20 miliardi per la libertà di scelta – Qual è il mandato di Betsy DeVos? Non è stato esplicitato, ma Trump durante la sua campagna elettorale ha detto con chiarezza che avrebbe favorito la libertà di scelta dei genitori stanziando a questo scopo 20 miliardi di dollari, utilizzabili dalle famiglie in forma di vouchers da spendere per l’iscrizione dei figli a scuole diverse da quelle pubbliche (scuole private, certificate, charter schools) o anche per sostenere le spese dell’homeschooling, o istruzione parentale, che negli USA è un fenomeno diffuso, riguardando circa due milioni di studenti.

Una legge per utilizzare i voucher anche per l’iscrizione alle private – Un programma che sembra ritagliato a pennello per Betsy DeVos, 58 anni e 4 figli, di cui si sa che non ha mai frequentato scuole pubbliche, né le ha fatte frequentare ai figli, e che presiede la American Federation for Children, un’organizzazione impegnata proprio sul tema della libertà di scelta della scuola. Insieme al marito, un imprenditore politicamente impegnato nel partito repubblicano e a capo di una azienda con oltre 20.000 dipendenti, ha promosso l’approvazione, nello Stato del Michigan, di una legge volta a consentire di utilizzare i tuition vouchers anche per l’iscrizione alle scuole private, comprese quelle for profit.

Operazione non facile – Ora c’è da attendersi che questa linea venga estesa a livello federale. Ma l’operazione non sarà facile né automatica, come hanno sperimentato i suoi predecessori alla guida del Department of Education con governi di orientamento diverso, a causa della forte autonomia dei singoli Stati in materia di educazione e della resistenza che proverrà dai principali sindacati degli insegnanti e dal mondo accademico, che da tempo esprime pesanti e documentate critiche sulla scarsa qualità e sull’iniquità dei risultati ottenuti da molte scuole private.