Tuttoscuola: Scuola digitale

La Lombardia corre e si attrezza per il futuro

Un momento di lavoro dedicato alla verifica degli obiettivi raggiunti e dei prossimi passi da compiere, attraverso il confronto aperto con gli stakeholder lombardi e le parti sociali. Lo ha organizzato la Regione Lombardia ad un anno dall’insediamento della Giunta. Un’iniziativa originale e, purtroppo, piuttosto insolita per le istituzioni italiane, denominata “Dillo alla Lombardia”, che dovrebbe essere imitata. Si è tenuta il 21 marzo nell’avveniristico palazzo della Regione a Milano, con tavoli tematici per ogni assessorato.

Al tavolo sull’istruzione, formazione e lavoro l’assessore Valentina Aprea, davanti alla sua squadra, con in testa il direttore generale Gianni Bocchieri, ha illustrato il lavoro svolto e da compiere, tra cui il progetto di cambiamento degli ambienti di apprendimento Generazione Web, che in due anni ha investito 29 milioni di euro a favore delle scuole, coinvolgendo 74 mila studenti della secondaria superiore, oltre 400 scuole statali e  paritarie e 110 centri di formazione professionale, e i progetti per percorsi ITS, IFTS e i poli tecnico-professionali (20 milioni di investimento complessivo già spesi, e ulteriori 59 milioni previsti a valere sui fondi POR FSE 2014/2015). E’ stata annunciata l’introduzione di sistemi di monitoraggio e valutazione per i percorsi di istruzione e formazione professionale (che accolgono ormai il 15% degli iscritti al primo anno delle superiori) e per le scuole paritarie. Molto ci si attende dal programma “Garanzia Giovani”, per garantire un’esperienza di lavoro ai giovani provenienti da un percorso di istruzione o appartenenti alla categoria dei neet (178 milioni di euro il budget a disposizione).

Tra gli stakeholders invitati, il direttore dell’USR Francesco De Sanctis ha orgogliosamente affermato che “in pochi anni abbiamo cambiato la scuola”, facendo particolare riferimento alla digitalizzazione della scuola, che vede le scuole lombarde molto più avanti, in media, rispetto a quelle delle altre regioni. Il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini ha lodato il sistema della Dote Scuola, considerando il buono scuola l’inizio di un percorso e non qualcosa da demonizzare, e dichiarandosi “berlingueriano”, con chiaro riferimento alla legge sulla parità. Un tema richiamato anche da Suor Anna Monia Alfieri, presidente Fidae Lombardia e coordinatrice del Gruppo Parità in Lombardia che riunisce 12 associazioni lombarde di famiglie, gestori e docenti, che ha insistito molto per la libertà di scelta educativa della famiglia in un pluralismo educativo.

Il direttore di Tuttoscuola Giovanni Vinciguerra ha evidenziato il ruolo di modello che la Lombardia può assumere per il sistema di istruzione e formazione professionale italiano e suggerito di integrare le anagrafi degli studenti tra scuola statale, non statale e corsi di IeFP per combattere meglio la dispersione scolastica: il 29,8% degli studenti lombardi iscritti 5 anni fa al primo anno non hanno raggiunto l’ultimo anno delle superiori. E’ vero che una parte sono rientrati nella scuola non statale o nei corsi di istruzione e formazione professionale, ma resta un dato di fatto che in Lombardia i giovani tra 15 e 29 anni fuori da ogni percorso formativo o lavorativo (Neet) sono il 16,2%. Molto meno della media nazionale del 23,9%, ma pur sempre troppi.

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