La filosofia? Non serve

Inglese, italiano e informatica sono materie promosse. Latino, matematica e, a sorpresa, anche filosofia (e musica) sono bocciate. E’ questo l’esito di una indagine promossa dalla associazione TreeLLLe su un campione di 1.508 “giovani-adulti” (neodiplomati, studenti universitari, lavoratori) tra i 19 e i 25 anni residenti nelle province di Lecce, Siena e Bologna.

Ne riferisce ampiamente il Corriere della Sera di oggi, che all’argomento dedica un “Focus”, a cura di Gabriela Jacomella (“A scuola meno latino e più italiano”).

Secondo i ricercatori i giovani intervistati, da considerare testimoni privilegiati in quanto reduci da esperienze scolastiche recenti, giudicano le materie che hanno studiato a scuola sulla base della loro utilità pratica, riferita soprattutto alle competenze comunicative: l’inglese e l’italiano (ma non la letteratura italiana) servono per comunicare, così come l’informatica, e stanno in testa alle preferenze. Le materie troppo astratte o teoriche sono giudicate negativamente. Ne esce male in particolare la filosofia, penultima su una scala di 10 materie, seguita dalla cenerentola musica.

Occorrerà riflettere sulle tendenze emerse da questa indagine, anche se il campione, per la verità, appare di modesta rilevanza, essendo l’universo di riferimento formato da circa 3 milioni di soggetti, rispetto ai quali i 1.508 intervistati sono lo 0,05%.