ITS: 4 diplomati su 5 lavorano entro un anno dal titolo, ma in Italia l’offerta supera la domanda

Una delle tavole rotonde che si sono svolte durante Fiera Didacta Italia riguarda i percorsi di istruzione proposti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Una sempre maggiore attenzione viene, infatti, rivolta a queste realtà, che si distinguono per la capacità di formare professionalità altamente specializzate e in grado di rispondere alle reali necessità dell’industria e del mondo del lavoro. I dati diffusi a Firenze sono incoraggianti: circa l’80% dei dplomati ITS risultano impiegati entro un anno dal titolo e il 90% di essi inizia a lavorare nella specifica area di interesse.

Gli ITS sono nati una decina di anni fa, la loro gestione è ancora nelle mani di poche fondazioni e si poggia prevalentemente su finanziamenti regionali. I corsi proposti iniziano dopo il conseguimento del diploma e hanno generalmente durata biennale. La formazione è incentrata sulle aree tecnologiche che risultano strategiche per la crescita economica del paese e che rappresentano il cuore pulsante del Made in Italy: meccanica, moda, energia e mobilità sostenibili, turismo. Inoltre, sempre di più si punterà sulle competenze legate all’industria 4.0, che si avvale di strumenti innovativi come i robot, la realtà aumentata, le stampanti 3D.

Esiste anche la possibilità di integrare il biennio Its con un terzo anno all’università ma, su tale tema, ci sono ancora incertezze dal punto di vista legislativo e il conseguimento delle lauree triennali dipende per lo più da accordi tra gli attori dei singoli territori.

Secondo i monitoraggi di Miur e Indire sugli Its, le eccellenze, in questo campo, si rintracciano soprattutto nelle regioni del centro-nord.

Le prospettive occupazionali per gli studenti degli ITS sono ottime: circa l’80% risultano impiegati entro un anno dal titolo e il 90% di essi inizia a lavorare nella specifica area di interesse. L’anno scorso Union Camere Anpal ha stimato che, nei prossimi cinque anni, ci saranno offerte di posti di lavoro per 469 mila tecnici diplomati Its e laureati nelle discipline Stem (science, technology, engineering, mathematics).

Nonostante questi dati incoraggianti, in Italia, che è per giunta il secondo paese manifatturiero in Europa, attualmente l’offerta di lavoro per figure professionali di tale ambito è ampiamente superiore alla domanda: tale gap si riscontra per tutti gli indirizzi, da quello meccanico-meccatronico a quello alimentare, a quello tessile e del legno-arredo, fino ad arrivare all’ict e al comparto chimico-farmaceutico. I diplomati Its dell’ultimo anno sono solo 2.601 e i frequentanti sono appena 13 mila, numero di gran lunga inferiore rispetto ai livelli degli altri paesi europei. In Germania si contano oltre 760 mila studenti nelle Fachhochschulen, istituti che hanno avuto un ruolo fondamentale per la crescita delle imprese tedesche; in Francia più di 529 mila ragazzi hanno scelto una STS (Sezione dei Tecnici Superiori) o uno IUT (Istituto Universitario di tecnologia).