Invalsi: dati della maturità e prove di riforma

“Dove sono finiti gli esiti della maturità 2003?” E’ il titolo di una notizia pubblicata la scorsa settimana sul notiziario quotidiano di tuttoscuola.com , riferendosi alla mancata pubblicazione da parte dell’Invalsi dei risultati degli esami di maturità 2002-2003.
Il nostro interrogativo ha avuto una prima risposta: sono ad un buon punto di lavorazione e potrebbero essere pubblicati a febbraio 2004.
La risposta ci è venuta direttamente dall’Invalsi (ex-Cede), l’Istituto per la valutazione del sistema di istruzione che cura da alcuni anni la raccolta dei dati sugli esami di Stato.
Ci è stato precisato che quelli pubblicati sul sito (www.cede.it), relativi a poco più del 10% dei candidati della maturità 2003, rappresentano un campione raccolto per via telematica direttamente da un gruppo scelto di presidenti di commissione. Il restante 90%, consegnato su supporto cartaceo ai CSA di ogni provincia, è in fase di raccolta e trasmissione.
Nel prendere atto della cortese precisazione e nel confermare comunque le nostre perplessità su questo ritardo oggettivo di pubblicazione, qualche preoccupazione – non ce ne vogliano all’Invalsi – per quanto potrà succedere con il sistema di valutazione nazionale che dovrà accompagnare la riforma Moratti, sorge.
L’art. 3 della legge 53/2003 prevede infatti che “…l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti..” e ancora “l’esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione si svolge su prove organizzate dalle commissioni d’esame e su prove predisposte e gestite dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione…”
Verifiche periodiche e sistematiche, prove predisposte e gestite dall’Invalsi per gli esami di Stato di fine 1° e 2° ciclo, che riguarderanno ogni anno più di 4 milioni di ragazzi, richiedono tempestività ben diversa da quella attuale. La legge 53/2003 prevede che siano rideterminate le funzioni e la struttura dell’Invalsi e, quel che più conta, nel piano programmatico finanziario sia compresa l’istituzione del sistema di valutazione.
Per far camminare le rilevazioni occorrerà un adeguato intervento riformatore e finanziario.