Intesa Governo–Sindacati: uno spiraglio per gli assistenti amministrativi

Il documento dell’intesa tra Governo e sindacati dedica al secondo paragrafo un impegno per la stabilizzazione del rapporto di lavoro dei docenti precari con almeno 36 mesi di anzianità, prevedendo percorsi abilitanti straordinari e concorsi riservati. Si tratta di un impegno complesso che dovrà fare i conti con il normale reclutamento dei concorsi ordinari e delle graduatorie ad esaurimento.

È assicurato un ingorgo assunzionale per i prossimi anni, con l’Amministrazione scolastica che dovrà anche fare i conti, tra l’altro, con la cronica difficoltà di costituzione delle commissioni esaminatrici e con i tempi di svolgimento delle prove selettive. Una questione che si ripresenterà finché non ci si deciderà a prevedere l’esonero almeno parziale dal servizio e compensi accettabili. Bisogna uscire dalla logica del “risparmio pregiudicante”, cioè che pregiudica l’adeguato raggiungimento dell’obiettivo, in quanto fine a se stesso e non frutto di oculatezza e sana gestione. È la storia dell’asino che aveva imparato a non mangiare e che poi è morto, tra l’ipocrita disperazione del contadino che voleva risparmiare a tutti i costi.

Nello stesso paragrafo della stabilizzazione del rapporto di lavoro è previsto un impegno specifico a favore degli assistenti amministrativi che hanno svolto o svolgono funzioni di DSGA, i cosiddetti “facenti funzione” (ff).

Come si sa, per questi assistenti l’attuale concorso per DSGA ha riservato il 30% dei posti, senza tuttavia prevedere un passaggio diretto alle prove scritte, come, invece, è consentito ai candidati con almeno l’80% di invalidità. Conseguentemente, dato l’altissimo numero di candidati a fronte di ridotte quantità che potranno superare la prova preselettiva, molti di loro rischiano di essere esclusi dal percorso concorsuale e vedere vanificata la riserva di posti.

L’intesa ha previsto appositamente per gli assistenti ff. un percorso contrattuale: “Occorrerà altresì valorizzare il personale ATA che, già di ruolo, aspiri a progredire nella carriera attraverso l’attuazione degli istituti contrattuali vigenti, ivi inclusi gli assistenti amministrativi facenti le funzioni di DSGA”.

Nei profili contrattuali del personale ATA è prevista la figura del coordinatore amministrativo, una funzione che si colloca tra il DSGA e l’assistente amministrativo, ma che attualmente, nonostante ne sia prevista anche la tabella stipendiale, risulta sostanzialmente priva di addetti.

Per questo profilo il CCNL prevede che svolga “attività lavorativa complessa con autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli atti a carattere amministrativo contabile di ragioneria e di economato, pure mediante l’utilizzazione di procedure informatiche. Sostituisce il DSGA. Può svolgere attività di formazione e aggiornamento ed attività tutorie nei confronti di personale neo assunto. Partecipa allo svolgimento di tutti i compiti del profilo dell’area B (assistenti amministrativi). Coordina più addetti dell’area B”.

Il futuro dei ff DSGA passa, dunque, dal prossimo contratto.