Insegnanti, la categoria continua ad invecchiare: in media 51 anni e due mesi

È risaputo che i docenti italiani hanno una media superiore a quella dei colleghi della maggior parte dei Paesi europei e che il gap generazionale tra docenti e alunni potrebbe creare qualche difficoltà nella qualità dell’offerta formativa.

Le massicce immissioni in ruolo degli ultimi anni, a cominciare dalle migliaia di assunzioni derivate dalla Buona Scuola, hanno fatto sperare in un, se pur modesto, ringiovanimento della categoria, con la speranza di attivare una salutare inversione di tendenza. Un ringiovanimento auspicato e prospettato anche dal ministro Bussetti.

Grazie ai dati dell’anagrafe dei docenti pubblicati sul portale del Miur, Tuttoscuola ha potuto mettere a confronto la situazione anagrafica del 2015-16 con quella di due anni dopo, il 2017-18, e ha scoperto che l’età media dei docenti di ruolo di tutti gli ordini di scuola, compresi gli insegnanti di sostegno, (complessivamente erano 733.654 docenti nel 2015-16) era allora di 50 anni e 8 mesi.

Due anni dopo, quando il numero di docenti di ruolo era salito a 737.243 unità, l’età media degli insegnanti si è attestata a 51 anni e 2 mesi, compresi i docenti di sostegno.

C’è stato, quindi, un invecchiamento medio, ancorché minimo, di 4-5 mesi.

I meno giovani erano stati nel 2015-16 i professori delle superiori con un’età media di 52 anni, salita a 52 e mezzo nel 2017-18.

In ordine di maggiore anzianità media i professori della secondaria di I grado (51 anni nel 17-18 con un lieve incremento di un mese e mezzo rispetto a due anni prima), seguiti dagli insegnanti di scuola dell’infanzia (saliti dai 50 anni e 3 mesi del 2015-16 ai 50 e 8 mesi del 17-18).

Gli insegnanti di scuola primaria restano mediamente i più giovani, anche se hanno registrato un aumento dell’età media di circa 7 mesi, passando dai 49 anni e 6 mesi del 2015-16 a 50 anni e un mese di due anni dopo.

Forse il turn over di quest’anno, arricchito dalle uscite di quota 100, potrebbe favorire una inversione di tendenza, ma indubbiamente ci vorranno molti anni per abbassare l’età media dei nostri insegnanti di ruolo avvicinandola a quella della maggior parte dei Paesi europei.