Incontro-scontro tra Ministra Azzolina e assessori regionali?

Alcuni organi di stampa riportano l’esito dell’incontro di ieri in video conferenza tra la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e gli assessori regionali per l’istruzione per affrontare le problematiche derivanti dall’emergenza sanitaria del Covid-19. Si parla di contrasti che sarebbero culminati con l’abbandono improvviso dell’incontro da parte della Ministra, sottoposta ad una serie incalzante di domande alle quali non avrebbe risposto. A riferire di questa imprevista conclusione è stato l’assessore della regione Lombardia, Melania Rizzoli, che ha parlato di incontro ‘surreale’.

L’appartenenza della Rizzoli ad un partito dell’opposizione (Forza Italia) potrebbe lasciare intendere una interpretazione di parte dei fatti realmente accaduti. Ma indubbiamente, al di là di quanto effettivamente avvenuto, l’incontro non deve avere avuto un andamento tranquillo e un esito positivo, come si può dedurre dal laconico comunicato riportato in serata sul sito del Ministero dell’Istruzione:

“La Ministra Lucia Azzolina ha incontrato oggi, in videoconferenza, gli assessori regionali competenti in materia di Istruzione. All’ordine del giorno, l’emergenza Coronavirus. La Ministra ha riepilogato le azioni messe in campo dal Governo per la didattica a distanza e i contenuti del decreto istruzione su Esami e valutazione approvato ieri in Consiglio dei Ministri. All’incontro hanno preso parte anche i due Capi Dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda e Marco Bruschi. La Ministra ha confermato che ci saranno ulteriori incontri con i rappresentanti delle Regioni”.

Silenzio totale, dunque, sulle richieste o proposte degli assessori regionali e su eventuali chiarimenti e impegni assunti dalla Ministra.

È sperabile che gli ulteriori incontri di cui riferisce il comunicato stampa avvengano il più presto possibile non solo per corrispondere in pieno al dettato costituzionale che affida a Stato e Regioni il concerto delle azioni per l’istruzione, ma anche e soprattutto perché il dramma che anche le scuole stanno vivendo richiede interventi sinergici e coordinati per realizzare quel diritto allo studio di tutti che rischia di essere compromesso, soprattutto per le fasce più deboli.