In Europa bloccati gli stipendi dei docenti

In 16 paesi europei, fra cui l’Italia, gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi. Lo afferma un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti.

Secondo il rapporto su stipendi e indennità degli insegnanti e dei capi d’istituto, in Europea il fenomeno – che disincentiva l’ingresso nella professione dei soggetti migliori e dunque la qualità dell’insegnamento, fondamentale per la crescita economica – è più marcato in Irlanda, Grecia e Portogallo, ovvero negli Stati membri che hanno chiesto l’aiuto dei Fondi di salvataggio dell’Eurozona, e che in cambio hanno dovuto ridurre drasticamente la spesa pubblica.    

Il rapporto copre 32 paesi europei, fra cui i 27 dell’Ue, e le scuole dalle elementari alla fine della secondaria. Oltre che in Irlanda, Grecia e Portogallo, fra i paesi in cui gli insegnanti sono più colpiti dai tagli di bilancio e dalle misure di austerità ci sono anche Spagna e Slovenia. Ma gli stipendi sono calati o sono stati congelati anche in Italia, Bulgaria, a Cipro, Estonia, Francia, Ungheria, Lettonia, Lituania, nel Regno Unito, in Croazia e Liechtenstein.

La retribuzione e le condizioni di lavoro degli insegnanti dovrebbero costituire una priorità assoluta al fine di attirare e trattenere i migliori in questa professione”, ha osservato in una nota Androulla Vassiliou, commissaria Ue responsabile per l’Istruzione e la cultura.

Invece, come risulta dal rapporto, a partire dalla metà del 2010, in un numero crescente di paesi sono stati operati tagli sia agli stipendi che alle indennità, come assegni per ferie e gratifiche.

In Italia lo stipendio di base lordo è calato dal 2000 al 2006, poi è risalito dal 2006 al 2009, per poi ridiscendere dal 2009 fino a tornare nel 2012 al livello iniziale del 2000. La Grecia ha ridotto del 30% lo stipendio di base degli insegnanti (come di tutti gli altri impiegati pubblici) e ha sospeso il pagamento della gratifica natalizia e di quella pasquale. L’Irlanda ha ridotto nel 2011 del 13% lo stipendio dei nuovi insegnanti, mentre gli insegnanti nominati dopo il 31 gennaio 2012 hanno subìto un ulteriore taglio del 20% con la  soppressione delle indennità di qualifica.

In Spagna gli stipendi degli insegnanti e di altri dipendenti del settore pubblico sono stati ridotti del 5% circa nel 2010 e da allora non sono stati più adeguati per tenere conto dell’inflazione. Provvedimenti analoghi sono stati adottati  in Portogallo.