Il metodo per calcolare la dispersione adottato nel dossier di Tuttoscuola

Riportiamo la nota metodologica contenuta nel dossier “La scuola colabrodo” (pag. 14), relativa all’indicatore utilizzato da Tuttoscuola per il calcolo della dispersione nella scuola statale, già utilizzato in precedenti nostri dossier e presentato nell’audizione davanti alla VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera nel 2014, nell’ambito dell’indagine parlamentare sulla dispersione scolastica in Italia.

La differenza tra il numero degli iscritti del 1º anno con quelli del 5º anno degli istituti di secondaria di II grado costituisce la dispersione complessiva oggetto di questa rilevazione. Il dato si riferisce alla sola scuola statale, cioè al numero di studenti che per ragioni varie hanno abbandonato la scuola statale senza concludere l’intero percorso scolastico. Dal dato assoluto si ricava la percentuale di dispersione intermedia e finale, sempre con riferimento alla sola scuola statale.

I dati che hanno portato a individuare la dispersione scolastica così determinata sono pubblici e ufficiali, essendo tratti, a partire dall’anno scolastico 1995-96, dall’organico di fatto, definito annualmente dal Ministero dell’Istruzione, dal quale li abbiamo raccolti ed elaborati per rilevarne l’andamento storico e l’incidenza.

Ad oggi non esistono dati pubblici che consentano di sapere quanti studenti tra quelli che abbandonano la scuola statale siano approdati alla scuola paritaria o non statale o siano passati alla formazione professionale. Mancano pubblicazioni certe che non siano soltanto frutto di stime o di rilevazioni a campione.

Il metodo seguito è, al momento, il più aderente al calcolo della dispersione scolastica nella sola scuola statale in base a dati certi disponibili. L’anagrafe dello studente integrata, prevista dal decreto legislativo sul diritto dovere (d.lvo 76/2005), poi regolamentata dal decreto ministeriale 74/2010, ma solo da poco avviata, potrà meglio di qualsiasi altro strumento identificare con esattezza i tassi di abbandono/dispersione globale.

Come ha ricordato l’allora Sottosegretario all’Istruzione Rossi Doria (coordinatore dell’apposita Cabina di regia nazionale presso il Miur) nella relazione sulla dispersione scolastica depositata il 24 gennaio 2014 presso la VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera, “il principale indicatore utilizzato in ambito europeo è quello degli early school leavers (ESL), che fa riferimento alla quota dei giovani dai 18 ai 24 anni d’età in possesso della sola licenza media e che sono fuori dal sistema nazionale di istruzione e da quello regionale d’istruzione e formazione professionale, ma è evidente come anche altri indicatori possano offrire un contributo utile alla comprensione delle diverse dimensioni che concorrono al fenomeno”.

Ebbene, Tuttoscuola ne propone appunto un altro. Un indicatore empirico, di immediata evidenza e comprensione, che riguarda la sola scuola statale: il numero (e la percentuale) di abbandoni rispetto al complesso degli iscritti al primo anno di corso, che ha il vantaggio di basarsi su dati riferiti all’universo completo (e non su base campionaria) di studenti iscritti alla scuola secondaria statale, e disponibili perché messi a disposizione dal Miur. Consente inoltre di fare approfondimenti a livello regionale e provinciale e in relazione alle diverse tipologie di scuola (licei, tecnici, professionali, ecc.). Il nostro monitoraggio abbraccia le rilevazioni di oltre un ventennio (i primi dati si riferiscono all’anno scolastico 1995-96).