Il giallo della tabella corretta: una differenza di 16-18 milioni

L’ipotesi di accordo siglato nella notte di giovedì è stata accompagnata da tre tabelle sottoscritte dai rappresentanti dell’Aran e dei sindacati. Dopo poche ore però, su segnalazione sindacale, l’Aran ha sostituito la tabella B con una nuova versione corretta in tutta fretta. Cosa era successo? Sviluppando la progressione degli aumenti contenuti nella tabella A (situazione stipendiale 2003, più primo aumento e più secondo aumento) ci si è accorti che lo stipendio finale risultava più alto di quello fissato nelle nuove posizioni stipendiali definitive riportate nella tabella B. Cosa fare? Modificare gli importi degli aumenti o cambiare il valore finale? In gioco c’erano pochi euro di differenza nell’aumento per il personale (tra i 30 e i 40 euro complessivi per il personale Ata, tra i 7 e gli 11 per il personale docente). Sui costi del contratto la differenza, applicata almeno su 250 mila Ata e 750 mila docenti, equivaleva a circa 16-18 milioni di euro (circa 33 miliardi delle vecchie lire). Si è preferito non toccare gli aumenti della tabella A e caricare dei corrispondenti oneri la spesa di contratto della tabella B. Buon per il personale della scuola. L’Aran ha certamente verificato la compatibilità della correzione con la disponibilità delle risorse contrattuali, ma si può essere certi che il Tesoro vorrà “fare pulci” alla nuova tabella.