Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Il Corano vieta la musica, esenzione per i nostri figli

Scoppia il caso a Guastalla nella bassa reggiana: un anno fa la domanda di un genitore per ottenere l’esenzione dall’ora di musica per i propri figli non era stata accolta e il genitore dissuaso.

Ora le famiglie che lo chiedono sono aumentate e la richiesta diventa un caso.

Gli insegnanti della locale scuola media hanno riferito della richiesta di alcune famiglie di religione musulmana che non vogliono che i loro figli studino musica e suonino strumenti musicali.

Il sindaco di Guastalla, Camilla Verona, ha commentato la notizia della richiesta delle tre famiglie musulmane di non far partecipare i figli alle lezioni di musica, perché in contrasto con la loro fede.

“Il fatto è che siamo in Italia e che abbiamo una Costituzione – ha dichiarato il primo cittadino – Sul professare la propria fede la nostra Carta costituzionale dà ampia libertà. Sull’educazione scolastica invece abbiamo precise norme e programmi ministeriali. 

È la nostra legge che impone la frequenza delle lezioni in ambito scolastico. Non ci sono deroghe”.

La Verona riveste anche l’incarico di assessore alla scuola.

Le tre famiglie della bassa reggiana si oppongono, in particolare, allo studio del flauto. 

Rispetto allo scorso anno, quando a richiedere l’esenzione era una sola famiglia, ora  la situazione è diversa. Le famiglie sono tre e non sembrano intenzionate a cambiare idea.

E la richiesta di esenzione dalla musica diventa subito un caso nazionale, perché apre un fronte nuovo nello scenario della complessa relazione del mondo islamico con la nostra cultura e la società italiana. 

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