Il concorso a dirigente tecnico ancora in pericolo?

La segnalazione di Tuttoscuola degli emendamenti al Milleproroghe che prevedevano l’ope legis a favore di personale incaricato (anche esterno all’Amministrazione) per transitare nei ruoli dei dirigenti tecnici (i cosiddetti ispettori) è servita a richiamare l’attenzione su un’operazione che avrebbe vanificato il concorso a 143 posti, previsto recentemente dalla legge 159/2019. E il Governo è intervenuto a bloccare quegli emendamenti. Lo ha ricordato in queste ore questo comunicato stampa del Ministero:

“Nessuna ‘sanatoria’ per l’assunzione dei dirigenti tecnici, i cosiddetti ispettori. Ci sarà un regolare concorso. Lo precisa il Ministero dell’Istruzione a seguito di alcune notizie di stampa circolate nei giorni scorsi durante l’approvazione del Milleproroghe alla Camera dei deputati. Gli emendamenti presentati a Montecitorio in tal senso avevano, infatti, parere contrario da parte del governo e non hanno avuto corso”.

Un intervento opportuno da parte del Governo per non svuotare di valore concorso e garantire una selezione appropriata per incarichi di elevata delicatezza. Ma basterà? Infatti un emendamento simile, presentato nei giorni scorsi al Senato per la conversione del decreto legge sullo spacchettamento (pertanto relativamente a un provvedimento diverso dal Milleproroghe), ripropone la stessa soluzione.

Questo l’emendamento in questione:

4.1 (Moles, Gallone e Modena, Forza Italia)

Dopo il comma 4 inserire i seguenti:

“4-bis. Al fine di garantire il raggiungimento urgente degli obiettivi di cui all’articolo 1, comma 181, della legge 13 luglio 2015 n.107, con particolare riferimento all’attuazione dei decreti legislativi previsti all’articolo 1 comma 180, nonché per dare concreta attuazione a quanto previsto dall’articolo 4 del presente decreto-legge, al fine di assolvere all’interesse pubblico di assicurare il buon andamento del sistema nazionale di istruzione e formazione, considerato che le dotazioni organiche del personale dirigenziale di seconda fascia già facente parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca risultano scoperte per oltre il 50 per cento e che la peculiarità delle funzioni dirigenziali da ricoprire rende necessario ricorrere in via prioritaria ad esperienze professionali già consolidate, maturate all’interno dell’amministrazione, il Ministero dell’istruzione e il Ministero dell’università e della ricerca sono autorizzati ad effettuare nell’anno 2020 un piano straordinario di reclutamento, mediante apposita procedura selettiva, finalizzato all’inquadramento – su richiesta degli interessati – nel ruolo dei dirigenti tecnici di seconda fascia dei rispettivi dicasteri di coloro che, alla data di indizione della procedura:

a) siano già titolari di incarichi dirigenziali da almeno cinque anni, conferiti ai sensi dell’articolo 19 commi 5-bis e 6 del decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
b) abbiano conseguito costanti risultati positivi nel raggiungimento degli obiettivi loro affidati, valutati con i sistemi e le garanzie di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e successive modifiche ed integrazioni;
c) abbiano ricevuto almeno un rinnovo dell’incarico dirigenziale precedentemente conferito dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca.

4-ter. Ai fini della effettiva immissione in ruolo, coloro i quali siano in possesso dei requisiti previsti al comma precedente accedono ad una selezione per titoli e colloquio finale. Salvo buon esito della selezione, i medesimi saranno tenuti alla frequenza di un corso di alta formazione previsto per l’accesso alla dirigenza ai sensi dell’articolo 19, comma 14, della legge 28 dicembre 2001 n. 448, con esito positivo.

4-quater. Le misure di cui al comma 4-bis sono effettuate a valere sull’autorizzazione di cui all’ articolo 2, comma 3, del decreto legge 29 ottobre 2019 n.126, convertito con modificazioni dalla legge 20 dicembre 2019 n. 159. A tal fine la dotazione finanziaria del Fondo di cui all’articolo 1, comma 202, della legge 13 luglio 2015, n. 107, è ridotta di 2.141.755,7 euro a decorrere dal 2020.».

 Il Governo vorrà porre l’altolà anche a questo emendamento?