I picchi della precarietà

Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato un quadro dettagliato della precarietà degli edifici scolastici che ospitano scuole statali, avvalendosi anche di dati dell’Istat. La rilevazione è un po’ datata (1999) ed è augurabile che nel frattempo gli Enti locali preposti abbiano migliorato complessivamente quella situazione, anche se è difficile che la situazione possa essere variata di molto, come dimostra anche la più recente indagine ministeriale del febbraio scorso.
Un dato particolare di precarietà viene dalla proprietà degli edifici che sono a volte in affitto (per mancanza di strutture pubbliche) oppure adattati a scuole (e quindi costruiti per altra destinazione).
Nel primo caso (affitto) sono soprattutto gli istituti superiori e le scuole materne ad essere ospitati in locali non di proprietà degli Enti locali (vedi tabella): Frosinone ha il 59,7% di istituti superiori in locali affittati, Cosenza il 55,1%, Agrigento il 53,5%, Bari il 51,6%, Benevento il 47,5%. Ragusa ha il 50% di scuole materne in locali affittati, Napoli il 39%.
Nel secondo caso (edifici adattati a scuole) sono ancora una volta gli istituti superiori che, più degli altri ordini di scuola, sono stati ospitati in edifici adattati a scuola: Rimini ha il 47,5%, Siena il 38,9%, Cosenza il 36,8%, Reggio Calabria il 35,9%, Crotone il 34,5%.
L’adeguamento alle norme di sicurezza comporta il superamento delle barriere architettoniche soprattutto per scale e porte. Per le scale risultano a norma poche scuole: nelle scuole materne solo l’1,6% a Belluno, il 2,5% a Reggio Calabria; per le elementari solo il 2,8% a Messina, il 3,1% a Potenza; per gli istituti superiori solo il 2,6% a Forlì, il 3,1% a Catanzaro.
E la copertura dei tetti? Precaria in molti casi: il 62,5% negli istituti superiori di Vibo Valentia, il 44,8% a Crotone, il 40,9% a Reggio Calabria; nelle scuole medie il 48,1% a Trieste, il 40% a Massa.
Ci sono anche situazioni positive, di piena agibilità: ma il diritto alla sicurezza per milioni di alunni e di insegnanti impone che tutti i 56 mila edifici scolastici abbiano condizioni di piena vivibilità. Quando ci si arriverà?