Governo giallo-verde al via, l’ircocervo prova a governare. Mattarella vigila

Governo giallo-verde al via/1

In TuttoscuolaNEWS dello scorso 21 maggio si definiva la convergenza programmatica di M5S e Lega come un ‘ircocervo’, uno strano animale politico finora mai apparso in Europa, nato dalla somma delle istanze sovraniste e securitarie della Lega con quelle assistenzialiste del M5S.

Gli eventi politici delle ultime due settimane sono noti. Il prolungato stallo, il vorticoso turbinio di ipotesi di governo, con l’incarico prima a Giuseppe Conte e poi all’economista Carlo Cottarelli, la brutta pagina della minaccia di messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica agitata da M5S e Fratelli d’Italia; infine il ripescaggio di Conte alla guida di un governo con Di Maio e Salvini come vicepresidenti e Paolo Savona dirottato al ministero degli Affari Europei e sostituito al ministero dell’Economia da un tecnico, Giovanni Tria, anch’egli critico verso l’egemonia tedesca nell’attuale Unione Europea ma contrario all’ipotesi di uscire dall’euro, e tanto più dall’Europa comunitaria: una prospettiva che, nella valutazione di Sergio Mattarella, si sarebbe invece potuta concretizzare con la nomina di Savona all’Economia.

In questa partita si è potuta apprezzare la fermezza del Presidente Mattarella, che ha difeso il suo ruolo di garante supremo della Costituzione e degli impegni internazionali dell’Italia riconoscendo nello stesso tempo la piena legittimità dell’accordo politico intervenuto tra i partiti usciti vincitori dalle elezioni del 4 marzo 2018. Stemperando le violente polemiche nei suoi confronti, e disponendo dell’alternativa costituita dal governo tecnico Cottarelli, egli ha così creato le condizioni per il rilancio del governo Conte, costringendo Di Maio e Salvini a scegliere tra il varo del governo pentaleghista ‘emendato’ dal Presidente e le elezioni anticipate in piena estate.

In questo modo Sergio Mattarella, regista dell’operazione, ha lanciato ai nuovi governanti un messaggio di plastica evidenza: non saranno consentite azioni che, nei diversi campi (dall’istruzione alla sanità ai diritti civili), si pongano in contrasto con la Costituzione, della quale egli sarà garante e custode, al di là e al di sopra delle contingenti contese politiche.

È solo dopo che è stata fatta la massima chiarezza su questo punto che Giuseppe Conte ha potuto ripresentare la lista di ministri. I nomi sono sostanzialmente gli stessi del primo giro, ma il quadro nel quale i ministri dovranno operare è ora definito in maniera rigorosamente delimitata da Mattarella: ha i confini della Costituzione, e i ministri sanno che, se necessario, il Presidente mostrerà nei confronti di chi dovesse debordare da quei confini la stessa determinazione mostrata quando rifiutò di nominare Paolo Savona ministro dell’Economia.