Veneto: cercasi insegnanti su Facebook

C’era una volta un mestiere apprezzato e socialmente riconosciuto, quello dell’insegnante. Il maestro, ma più spesso la maestra, erano le figure più rispettate del paese, così come il parroco, il sindaco, il farmacista e il dottore. Sembrano passati anni luce da questa visione romantica del ruolo. Oggi gli insegnanti sono sempre meno e in alcune zone d’Italia è anche difficile riuscire a reclutarli. Le graduatorie sono finite e, non sapendo come fare, spesso si ricorre alla chiamata di persone appena laureate o in procinto di farlo. 

Nei casi estremi si pubblicano annunci sui siti delle università, delle scuole o direttamente tramite i social network. A lanciare il grido di allarme è il Corriere del Veneto, che in un articolo, riporta le riflessioni di Dirigenti Scolastici e insegnanti.

In Italia la situazione è certamente più complessa e il Veneto non riflette certamente la dimensione nazionale. L’allarme è comunque stato lanciato. Sempre di meno il lavoro dell’insegnante è considerato appetibile, sia per la retribuzione, che per gli spostamenti, senza considerare il grande lavoro necessario per svolgere la professione del docente.

Come uscirne? La risposta non è semplice. E’ necessario da una parte investire sulla professionalità e la formazione dei docenti, ma dall’altra assicurare il diritto dei bambini a ricevere un’istruzione completa e garantita. Probabilmente il futuro della scuola passa per la formazione e una nuova considerazione, anche economica, degli insegnanti. Abbiamo bisogno di docenti preparati e formati, ma anche socialmente ed economicamente valorizzati. 

Per ora, il reclutamento, avviene sui social media. La strada sembra dunque veramente in salita.