Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Giorno della memoria: il rischio del rito

Si avvicina il Giorno della Memoria e crescono i dubbi sulla tenuta della ricorrenza“. Comincia in questo modo una riflessione di Elena Loewenthal sulla Stampa di Torino dello scorso 24 gennaio  sul senso e l’utilità civile della celebrazione. Il Giorno della Memoria – osserva – incontra innanzitutto il rischio che ogni forma di ritualizzazione comporta: la perdita di pregnanza.

A scuola il Giorno della Memoria si carica di aspettative troppo alte: non didattiche ma etiche. Il metodo più efficace per (presumere di) arrivare a questi obiettivi si rivela la ricerca dell’effetto. E così, il ricordo finisce per diventare qualcosa di astratto“.

L’accostamento tra gli ebrei di oggi e i fatti che li coinvolgono è troppo facile. “L’imminente Giorno della Memoria è diventato un «soggetto» della guerra di Gaza. E allora s’imbrattano muri di scritte antisemite (Torino), s’infangano cimiteri ebraici (Pisa), si disdicono celebrazioni del Giorno della Memoria (Catalogna), si grida: viva Hamas, ebrei nelle camere a gas (Olanda)” o si pensa di celebrare in alternativa a scuola (Roma) la giornata della memoria dei bambini palestinesi.

La Shoah – conclude la Loewenthal – diventa codice interpretativo della guerra a Gaza. Non si tratta solo di opinioni azzardate, d’incompetenza allo sbaraglio. È anche un effetto del Giorno della Memoria: più s’avvicina, più diventa comodo strumento per denigrare l’oggi. Per isolare ancora una volta l’esperienza ebraica, che sia dentro la Shoah o nell’attualità. Liquidarla con categorie prefabbricate“.

27 gennaio 2009 – la memoria dei perseguitati

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no

Considerate se questa è una donna
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno:

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.

Primo Levi

Prima vennero per gli ebrei

Prima vennero per gli ebrei

e io non dissi nulla perché

non ero ebreo.

Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.

Poi vennero per i sindacalisti

e io non dissi nulla perché

non ero sindacalista.

Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.”


Martin Niemoeller

(Pastore evangelico deportato a Dachau)

Forgot Password