Giannini diffida le scuole a obbligare le famiglie ai contributi volontari

Mettere la scuola al centro per il governo significa non solo restaurare muri e ridipingere pareti, come stiamo facendo, ma anche tornare a investire per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’offerta formativa, cosa che ci siamo impegnati a fare. A maggior ragione non è possibile obbligare le famiglie con metodi inappropriati a pagare contributi che per definizione sono volontari. Questo deve essere un principio inderogabile. I presidi lo sanno, ma se qualcuno non dovesse ricordarselo lo faremo noi con una nota che ribadirà questo concetto“. Lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, intervistata dal Corriere della Sera.

Tutto nasce da segnalazioni che continuano ad arrivare circa richieste di istituti scolastici, che cambiano anche nome al contributo, ma non la sostanza. E questo nonostante l’ultima circolare del ministero, 7 marzo scorso, in cui si leggeva che “i contributi scolastici sono volontari” e che “nessun istituto può subordinare l’iscrizione degli alunni al preventivo versamento del contributo“. In caso contrario, “non solo è illegittimo, ma si configura come una grave violazione dei propri doveri d’ufficio“.