Formazione e reclutamento insegnanti, Bussetti: ‘In cattedra a 26 anni, non a 30’

 “Bisogna poter avere la formazione abilitante già durante gli anni universitari. Insomma bisogna andare in cattedra a 26 anni non a 30”. A dirlo è il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Ad essere modificato sarà quindi il percorso per diventare insegnante: “il FIT cambierà”, conferma infatti Bussetti

Il percorso FIT: ecco come è strutturato oggi

Il percorso FIT è il “Percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di docente”.

Per diventare docenti, secondo il FIT, non serve più l’abilitazione, ma ci c’è bisogno di acquisire 24 crediti prima della laurea in ambiti ben precisi: quelli psico-pedagogici, didattici e antropologici. Poi si deve affrontare  un concorso per accedere al percorso triennale, e infine l’accesso ai tre anni di formazione teorico-pratica (primo anno di specializzazione e due pratici).

Per chi è iscritto alle graduatorie d’istituto sarà inserito a sua volta in una graduatoria regionale ad esaurimento (dal prossimo anno scolastico). Saranno dunque ammessi al terzo anno del Fit senza dove conseguire i crediti richiesti.

Si leggeva poi nel parere a cui le commissioni Cultura e Lavoro hanno dato parere favorevole lo scorso marzo 2017: “Il primo anno” di Fit “sarà finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione per l’insegnamento nella scuola secondaria o in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l’inclusione scolastica”. Il secondo e il terzo come “anno di formazione, tirocinio e primo inserimento nella funzione docente“. Il percorso Fit dovrà poi “sviluppare e rafforzare le competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche, in relazione ai nuclei fondanti dei saperi e ai traguardi di competenza fissati per gli studenti; le competenze proprie della professione di docente, in particolare pedagogiche, relazionali, valutative, organizzative e tecnologiche, integrate in modo equilibrato con i saperi disciplinari; la capacità di progettare percorsi didattici flessibili e adeguati al contesto scolastico, al fine di favorire l’apprendimento critico e consapevole e l’acquisizione delle competenze da parte degli studenti; e la capacità di adempiere con consapevolezza ai doveri connessi con la funzione docente e con l’organizzazione scolastica“.