Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Formatori ‘squalificati’: chi sta con i ragazzi non ha bisogno di ‘tuttologi’

Nella realizzazione del Piano Nazionale per la formazione dei docenti 2016-2019, il MIUR forse non ha preso del tutto in considerazione la mancanza di formatori qualificati. In settant’anni non era mai stato investito così tanto denaro per la formazione e questa iniziativa così positiva ha prodotto di colpo una enorme offerta.

Tra il 2014 e il 2015 siamo passati dai 25€/anno a circa 600€/anno per docente. Tenendo presente che con 25€ si può acquistare al massimo una mezz’ora di formazione, non è esagerato dire che per settant’anni, nella scuola italiana, non c’è stata formazione.

Non stupisce, quindi, che fra il personale della scuola, i docenti con esperienza di formatore siano pochissimi. Inoltre la messa a disposizione di congrue risorse economiche ha attirato numerosi enti di formazione esterni che poco hanno a che fare con la didattica e i cui formatori spesso non hanno la minima esperienza di lavoro in classe.

Come presidente di Flipnet, mi capita spesso di andare a leggere i curricula di formatori “esperti” che pubblicizzano corsi di Classe Capovolta (flipped classroom) attraverso la piattaforma SOFIA. Molti di loro sono informatici veterani di decenni di corsi di alfabetizzazione digitale, altri sono psicologi o psicoterapeuti, consulenti dei C.I.C., Centri Informazione e Consulenza di istituti scolastici, sindacalisti in distacco sindacale esperti di cyberbullismo, formatori aziendali sulla sicurezza riciclati nella scuola. Peccato che spesso nei loro CV non ci sia traccia della loro qualifica nel flipped learning. La nostra associazione qualifica ogni anno nuovi formatori ma poi nelle scuola arrivano altri.

Chi segue questi corsi irregolari protesta, si lamenta ma poi i formatore viene pagato lo stesso. La fiera dei formatori squalificati deve finire! Chi sta tutti i giorni con i bambini ed i ragazzi non ha bisogno di imbonitori o tuttologi.

Alla maestra potrebbero non interessare le caratteristiche tecniche del polimero di ultima generazione utilizzato dalla stampante 3D ma potrebbe essere più utile sapere come utilizzare lo stesso strumento in contesti di apprendimento collaborativo. A cosa serve un informatico che maneggia perfettamente lo strumento se non sa come utilizzarlo nella didattica? Coloro che vengono mandati nelle scuole per spingere all’uso del digitale come possono guidare alla scelta, ad esempio, dei software migliori se non conoscono le condizioni al contorno? Chi si assume la responsabilità di formare un insegnante sulla sua professione dovrebbe averne esperienza. Riusciamo ad immaginare un formatore di dentisti che non abbia mai curato un dente o un allenatore di calcio che non abbia mai giocato a pallone?

Quando un collega torna da un incontro formativo sono abituato a chiedere sempre se utilizzerà in classe quello che ha imparato. La risposta è quasi sempre negativa.

La cosa più sconcertante però non è la presenza di esperti che ti spiegano la Classe Capovolta avendola solo studiata sui libri. Quello che colpisce è che queste persone sono lì perché il loro reclutamento non avviene fra i docenti. Perché i corsi per gli ottomila animatori digitali non sono tenuti dai cento animatori digitali più in gamba d’Italia? In molti siamo convinti che per far crescere una categoria di professionisti occorra selezionarne i migliori ed affidare a loro la crescita professionale di tutti. Questo succede ovunque, dalle società sportive alle associazioni professionali. Anche dentro Flipnet facciamo così. Peccato che nella scuola italiana non sia così!

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