Flc-Cgil: discontinuità e partecipazione

Se l’on. Valentina Aprea, esponente di spicco del Pdl in materia scolastica e presidente della VII Commissione Cultura della Camera, prevede ed auspica che la politica del nuovo ministro Profumo si attui in continuità con l’azione del precedente ministro Gelmini, di tutt’altro parere e auspicio è invece il segretario generale della Flc-cgil, Mimmo Pantaleo.

L’esponente sindacale non solo ha criticato la manovra finanziaria del Governo Monti, giudicandola iniqua e recessiva e priva di qualsiasi intervento per i comparti della conoscenza pubblica, ma si è chiesto anche “Come si possono conciliare le parole del ministro dell’Istruzione Profumo e dello stesso Presidente del Consiglio sul valore dell’istruzione e della ricerca per lo sviluppo del Paese e la mancanza d’investimenti, dopo i tagli epocali della Gelmini, é un mistero”.

Per Pantaleo deve essere chiaro che per la Flc-Cgil occorre una radicale discontinuità con le politiche del precedente Governo, ed è quindi “fondamentale ridare centralità alla scuola, alla università, all’AFAM e alla ricerca pubblica. Le riforme della Gelmini devono essere radicalmente cambiate. Non si possono penalizzare ulteriormente i lavoratori della conoscenza e per questa ragione vogliamo certezze circa i rinnovi dei contratti nazionali, la possibilità d’esercitare la contrattazione senza i vincoli assurdi della legge Brunetta e la stabilizzazione dei precari”.

Il segretario della Cgil-scuola ha chiesto l’apertura immediata di un confronto con le organizzazioni sindacali, auspicando che si “cambi musica” “perché per innovare i comparti della conoscenza bisogna garantire prima di tutto partecipazione e democrazia e anche da questo punto di vista ci attendiamo novità.

Ancora una volta, dunque, come già aveva dichiarato il segretario generale della Cisl, Bonanni, riferendosi all’azione del nuovo Governo, sembra che conti (di più) il metodo (partecipare, concertare, condividere) prima ancora del contenuto.