Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Flavia e i suoi bellissimi abbracci lunghi di settembre

di Stefano Ebner

Per Flavia, nostra figlia nata con la sindrome di Down, è arrivato l’inizio della scuola primaria. Come ogni settembre siamo di nuovo qui a fare il punto della situazione, a fissare obiettivi e a guardare le nostre risorse personali e di coppia. Dobbiamo considerare non solo il tempo a disposizione ma anche le energie e le capacità di impegno.

Essere genitori di una bambina “speciale” ci obbliga ad essere sempre attenti e consapevoli del suo cammino. Con la crescita aumenta la complessità, ma fortunatamente aumentano anche le nostre “spalle larghe”. È necessario avere consapevolezza del programma di classe e delle attività differenziate con cui Flavia lavora. Occorre anche essere attenti nell’intuire le relazioni in cui Flavia è immersa e che ci racconta a modo suo.

È necessario avere fiducia nelle maestre e nella scuola, occorre non perdere mai di vista la parte medica e le terapie. Contemporaneamente è necessario avere determinazione e calma davanti alle situazioni difficili o che si muovono con inerzia. Sempre più spesso occorre investire tempo ed energie per creare intorno a Flavia una rete di confronto e di sostegno.

Occorre pensare a Flavia non solo nel suo apprendimento didattico, ma anche nel suo cammino di autonomia e di autostima. Dobbiamo curare  il suo benessere a scuola, così come nelle attività pomeridiane. Bisogna dare fiducia a Flavia, alla sua capacità di affrontare e risolvere i problemi senza essere anticipata e protetta sempre.

Scrivo in questi giorni veramente difficili per il mondo del sostegno a Roma. Al valzer degli insegnanti che mancano, si aggiunge il problema dei contratti delle cooperative che gestiscono le AEC. Le figure intorno ai bambini “speciali” di nuovo cambiano e cambiano.

Torna quindi con maggior forza in questo periodo dell’anno la consapevolezza dell’importanza che Flavia lavori in un contesto di continuità. Mi auguro che questo che le dia fiducia e che condivida strumenti e strategie, un contesto a scuola e a casa che proponga cose nuove a Flavia per poi valutare e ritirare le richieste (due passi avanti ed, eventualmente, uno indietro). L’obiettivo è avere una rete che faccia stare sempre Flavia “dentro” alle situazioni, a modo suo ma dentro. Cerchiamo di poter avere sempre questa armonia.

Ora però lascio da parte ragionamenti e consapevolezze. Lascio spazio in queste righe alle emozioni, alle immagini che mi hanno riempito il cuore in questi primi giorni di scuola.

Vedo la gioia di Flavia che si sente grande nel prendere lo zaino (pesante!) e nel salire le scale per andare in classe, l’abbraccio da dietro alle gambe della maestra che parlava con altri genitori come per dire “voglio bene alla mia maestra”. Lo sforzo di Flavia di raccontarci cosa fa in classe (durante la ricreazione), il desiderio di vedere le sue cuginette e di fare un pigiama party. L’abbraccio col parroco incontrato sotto casa dicendogli che avrebbe dovuto sposarla lui con Diego. Più di tutto però ho in mente gli abbracci lunghi ai compagni di classe spesso “irrigiditi” da tanto slancio.

Questa è l’energia positiva che rende comunque e sempre il nostro viaggio con Flavia una bella avventura!

 

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