Fioroni: sull’obbligo due passi indietro

In due distinte dichiarazioni rilasciate a Tuttoscuola l’ex ministro Fioroni esprime il suo totale disaccordo con le scelte di politica scolastica dell’attuale maggioranza.

Per quanto riguarda il parere approvato dalla commissione Cultura della Camera (si ascolti qui il file audio della prima dichiarazione dell’ex ministro), con il voto contrario del PD, Fioroni critica in particolare i regolamenti relativi all’istruzione tecnica e professionale: una “brutta copia”, ha detto, del modello messo a punto dalla commissione De Toni durante il governo del centrosinistra, sfigurato dai tagli di Tremonti a scapito degli investimenti che sarebbe stato necessario fare per ammodernare i laboratori e aggiornare i docenti sul loro impiego.

La seconda bordata Fioroni (ecco il file audio della seconda dichiarazione a Tuttoscuola) la riserva all’emendamento voluto dalla maggioranza in commissione Lavoro con il quale si consente l’accesso all’apprendistato ai giovani di 15 anni, in alternativa alla frequenza di un corso di studio. “un danno per le imprese e per i giovani“, dice Fioroni, un passo indietro rispetto all’obbligo di istruzione decennale, fino ai 16 anni, introdotto dal centro-sinistra.

Non contrario alla norma di dichiara invece Attilio Oliva, presidente dell’associazione TreeLLLe ed ex responsabile di Confindustria per l’Education. Intervistato dal Corriere della Sera Oliva chiede però che l’apprendistato abbia le caratteristiche che ha in Germania, Austria e Svizzera “e in Italia anche a Bolzano“, aggiunge, cioè che il lavoro in azienda abbia un vero ruolo formativo, e che sia accompagnato da almeno 400 ore di insegnamento teorico, come prevedeva la legge Biagi, però mai regolamentata.

Occorre ricordare, nota Oliva, che secondo l’Isfol ci sono in Italia 120.000 giovani tra i 15 e i 17 anni che non lavorano e non studiano.