Emergenza Coronavirus, soluzioni per il reclutamento: la proposta della Cisl scuola 

Il protrarsi dell’emergenza sanitaria da Coronavirus non lascia speranze per recuperare l’intero impianto concorsuale che era arrivato quasi alla vigilia del suo varo, vanificato anche (ma non solo) dalla mancata definizione dei pareri da parte del CSPI. La settimana scorsa il ministro dell’istruzione Azzolina ha dichiarato, forse con un po’ di ottimismo di maniera, che presto usciranno i bandi dei concorsi. Ma lei stessa sa benissimo che non potrà essere così. Comunque una soluzione, pur nell’emergenza, serve, se non si vuole trasformare la scuola in una grande situazione di precarietà con compromissione soprattutto della continuità didattica. Per cercare una soluzione efficace e dignitosa, la Cisl-scuola presenta una sua proposta sul reclutamento dei docenti: un’opportunità da considerare attentamente.

Da tempo la CISL Scuola propone un modello di reclutamento basato su modalità che permettano, in aggiunta ai concorsi ordinari, di valorizzare l’esperienza di lavoro accumulata con reiterati contratti a termine da parte di personale anche assunto attualmente dalla III fascia.

Si tratta, come è noto, di docenti non abilitati (nella secondaria), del cui lavoro tuttavia ci si avvale in molti casi per anni, mettendo così le scuole in condizione di funzionare regolarmente. Alla loro assunzione si potrebbe procedere solo previo esaurimento, nella provincia, di tutti i canali da cui attualmente si attinge per le assunzioni in ruolo (graduatorie concorsuali e GAE).

Già nel 2015, nella predisposizione della legge sulla Buona Scuola la Cisl-scuola aveva proposto (inascoltata) di consentire l’assunzione di personale incluso nelle graduatorie d’istituto, a partire dalla II fascia e successivamente dalla III con contestuale percorso abilitante riservato.

“La difficoltà a gestire i concorsi in questa situazione di emergenza, essendo ormai evidente l’impossibilità di portarli a compimento in tempo utile per assunzioni decorrenti dal prossimo anno scolastico – osserva il sindacato della Gissi – dovrebbero indurre a rimuovere le chiusure, spesso preconcette, fin qui manifestate rispetto alla proposta in materia di reclutamento sostenuta dalla CISL Scuola”. Si conseguirebbero così almeno tre obiettivi:

  • ridurre sensibilmente l’area del lavoro precario
  • stabilizzare il lavoro di personale già dotato di consistente esperienza maturata sul campo
  • prevenire ogni possibile contenzioso per abuso dei contratti a termine.

Una proposta equilibrata e di buon senso che, considerata l’emergenza, potrebbe (dovrebbe) essere considerata con urgenza.