Eduscopio 2015: Luci e ombre confermate

360.000 visite e oltre un milione di pagine viste nei primi 12 mesi di vita di Eduscopio.it, il portale della Fondazione Agnelli che valuta la qualità delle scuole secondarie di II grado sulla base della loro capacità di formare agli studi universitari

È online l’edizione 2015 di eduscopio.it, lo strumento lanciato l’anno scorso dalla Fondazione Giovanni Agnelli per aiutare le famiglie nella scelta dopo la terza media attraverso la valutazione comparativa della qualità delle scuole secondarie di II grado sulla base della loro capacità di formare agli studi universitari.

Poiché i criteri di valutazione delle scuole non sono cambiati e avendo spostato il punto di osservazione di un solo anno in avanti, sottolinea FGA, la situazione rimane pressoché immutata per gran parte delle scuole.

Le scuole con ottimi risultati vedono confermati i propri risultati e, allo stesso modo, quelle con risultati pessimi restano confinate nelle parti basse delle classifiche. La qualità nel preparare gli allievi per gli studi successivi è qualcosa che si costruisce nel tempo e non si acquisisce o si perde in modo significativo nell’arco di un solo anno. I dati dicono che in centri urbani molto grossi e con tante scuole, quali ad esempio le aree metropolitane di Milano e Napoli, circa il 90% delle scuole non guadagna o perde più di 3 posizioni nel ranking. Dove i numeri si fanno ancora più ampi, come nel caso di Roma, la percentuale di stabilità scende al 70% ma è comunque ancora elevata. Nei centri più piccoli, ovviamente, la stabilità è ancora più elevata.

L’Indice FGA 2015, dunque, rivela che le distanze relative tra scuole restano largamente invariate. Tuttavia una stessa scuola, pur non mutando a propria posizione relativa, può avere una variazione di alcuni punti nel proprio indice. Questo dipende dal fatto che, per come è costruito, l’Indice FGA risente dell’ingresso e dell’uscita (a causa dell’imposizione della soglia dimensionale) di alcune scuole dal novero di quelle considerate. E anche la più precisa identificazione degli studenti indecisi che cambiano corso di laurea durante il primo anno, novità di quest’anno, potrebbe aver giocato un ruolo nei valori assunti dall’indice nella nuova edizione. Per queste ragioni, l’Indice FGA – avverte la stessa Fondazione – va sempre letto in un ottica comparativa e di confronto tra le scuole, mentre non offre particolari indicazioni in termini assoluti.