Educazione motoria nella scuola primaria: cade un tabù

L’affidamento dell’educazione motoria nella scuola primaria a docenti esterni appositamente qualificati va ben oltre il merito del ‘nuovo’ insegnamento.

Innanzitutto assicura un’offerta formativa nuova e qualificata corrispondente alle attese di tante famiglie che in questi anni avevano cercato risposte alternative anche all’esterno della scuola per un’educazione motoria considerata basilare per formazione integrale dei propri figli.

Ma soprattutto, oltre a fornire una risposta nel merito, la legge delega, approvata in prima lettura alla Camera a larghissima maggioranza, rompe un tabù per la scuola primaria, affidando un insegnamento curricolare a docenti specialisti esterni alla categoria dei maestri.

È la prima volta in assoluto che un insegnamento obbligatorio non viene affidato a insegnanti del settore. Nemmeno con l’insegnamento della lingua straniera, affidato ad un docente specialista, era stato osato tanto, perché quell’insegnante doveva essere, prima di tutto, un docente di scuola primaria. Stessa regola per l’insegnante di sostegno.

Quando alla fine degli anni ’80 era stata preparata la riforma della scuola elementare con il superamento del maestro unico, l’allora ministro Falcucci aveva tentato, inutilmente, di affiancare all’insegnante di classe gli specialisti ‘esterni’ di lingua straniera e di motoria.

Un timido tentativo l’aveva prospettato anche la legge 107/15 della Buona Scuola, rimettendo alle singole scuole primarie la possibilità di avvalersi di docenti esterni soprattutto con l’organico potenziato.

Ora invece la rivoluzione del docente specialista esterno diventerà operativa in modo strutturale.

Vi potrebbero essere sofferenze per l’organico dei docenti di primaria che potrebbe ridursi per far posto ai nuovi ingressi, a meno che, come prospettato nel corso del dibattito alla Camera, non vengano reperite cospicue risorse per consentire reclutamenti aggiuntivi.

Ma è un po’ lo scotto da pagare per questo cambiamento che ha forse un altro merito: è probabilmente il primo cambiamento significativo dell’attuale Governo nel sistema d’istruzione che innova invece di restaurare come, invece, è successo per l’Alternanza Scuola Lavoro e per l’Invalsi.

Un cambiamento che è stato certamente sostenuto dal ministro Bussetti che, come tutti sannoera docente di educazione motoria prima di diventare dirigente scolastico e ministro.

Ma la spinta in Parlamento per questa piccola rivoluzione – è doveroso ricordarlo – è avvenuta su iniziativa di Forza Italia che ha voluto tenacemente questa legge, convincendo i partiti di maggioranza e di opposizione per una innovazione certamente attesa da migliaia di famiglie e che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) contribuire ad innalzare il livello qualitativo dell’offerta formativa della scuola primaria. Senza costi per le famiglie, il che non guasta. Come ha sottolineato in aula l’on. Valentina Aprea, “Abbiamo depositato molte proposte di legge, ma abbiamo voluto partire da questa e abbiamo trovato ovviamente, come dimostrato dalle prime votazioni, terreno fertile. Non abbiamo dovuto faticare per convincere le altre forze politiche di maggioranza e le altre di opposizione sulla bontà di questo provvedimento“.

C’è da sperare che si tratti di un primo passo per lanciare nei prossimi anni anche un coraggioso e necessario piano per le palestre, oggi presenti soltanto in meno del 50% delle scuole primarie.