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Educazione civica. Tante tematiche e per ognuna un apposito docente

Il disegno di legge che prevede l’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica, dopo l’approvazione pressoché unanime alla Camera si prepara all’ok definitivo del Senato, senza che, tuttavia, siano stati chiariti alcuni elementi basilari.

Oltre al significato di insegnamento trasversale che, a nostro parere, come previsto in diversi Paesi dell’Unione, non dovrebbe essere assegnato separatamente a singoli docenti, ma riferito a tutte le discipline di studio con caratterizzazione interdisciplinare, manca anche la chiarezza sui contenuti di questa nuova disciplina d’insegnamento.

Maggioranza e opposizione hanno fatto a gara alla Camera a riempire di contenuti la nuova disciplina e, forse proprio per questo, il testo è stato approvato perché ognuno vi ha ritrovato qualcosa di suo.

Per capire l’esigenza di chiarezza all’interno di un eccesso di obiettivi, basta dare una rapida occhiata all’elenco delle tematiche riportate nel testo del ddl: Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale, Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; educazione alla cittadinanza digitale, elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro, educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale; formazione di base in materia di protezione civile.

Basterebbe questo ricco elenco per capire come non sarebbe possibile prevedere l’insegnamento separato affidato ad un solo docente, ma, nonostante ciò, il ddl non si accontenta e aggiunge altre tematiche: l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva, e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura. Insomma, chi più ne ha più ne metta.

Ma proprio la pluralità delle tematiche afferenti a contenuti disciplinari diversi tra di loro legittima la trasversalità dell’insegnamento con caratterizzazione interdisciplinare.

Ognuna di quelle singole tematiche può essere trattata dai docenti al meglio secondo le rispettive competenze disciplinari. Con una sapiente regia di coordinamento i singoli interventi potrebbero rappresentare le tessere multidisciplinari del mosaico che va a comporre quasi organicamente l’educazione civica.

Se questo è il chiarimento logico e funzionale necessario per salvare questa nuova disciplina, iSenatori devono battere un colpo.  

 

 

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