DSGA, Turi (Uil Scuola): ‘Nessuna intesa senza una assunzione di responsabilità politica. La Uil non firma’

I posti risultanti vacanti di DSGA al 1° settembre 2020 sono 2.301. Una volta esperita la procedura, gli Uffici Scolastici Regionali, previa pubblicazione di avviso di disponibilità sul proprio sito, procederanno alla copertura dei suddetti posti con le procedure indicate nell’Intesa sottoscritta il 18 settembre. Ne dà notizia la FLC CGIL. Ma la Uil Scuola decide di non firmare.

“La nostra organizzazione, pur avendo partecipato alla messa a punto del testo, che non si discosta da quello dell’anno scorso, non ha apposto la sua firma, condizionandola ad un impegno politico che non c’è stato. Il ministero non ha voluto prendere alcun impegno politico per una possibile stabilizzazione di chi svolge questa funzione da anni”. E’ quanto dichiara Pino Turi, segretario generale Uil Scuola.

“E’ lo stesso personale che continuerà a svolgere questo incarico nei prossimi anni. Una intesa che interessa il funzionamento stesso delle scuole che non vede alcun interesse politico del ministero che non vuole assumere responsabilità. Quella responsabilità che invece chiede ai Dsga facenti funzione – osserva Turi – ancora una volta chiamati, da anni, a farsi carico della normale funzione amministrativa disconoscendo ogni merito ed ogni impegno del personale interessato. Un’intesa giusta nel merito sbagliata nel metodo; non ha il nostro consenso”.

“Proprio i facenti funzione sono i destinatari di questa intesa ma il livello decisionale del ministero non ha voluto condividere un impegno comune, per individuare una soluzione ad un problema, che si trascina da anni, e che non si esaurirà quest’anno. Una protesta che intende richiamare il ministero alle sue responsabilità. La UIL – conclude Turi – continuerà in ogni sede a rivendicare un provvedimento legislativo urgente, che dia risposte immediate alle diverse istanze, sia dei DSGA facenti funzione che degli altri precari, che in questi giorni sono chiamati a far funzionare le scuole”.