Il ‘dolce stil novo’ di Valeria Fedeli

Chi ha avuto occasione di seguire ieri sera in diretta radiofonica “Zapping”, il programma Rai sui problemi di maggiore attualità, sarà rimasto forse piacevolmente sorpreso nell’ascoltare l’intervento della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ospite del servizio.

Risposte sobrie e competenti alle domande degli ascoltatori, senza raccogliere spunti polemici di alcuni interventi: uno stile comunicativo appropriato, diretto, senza fumosità, con padronanza sicura e pronta della materia.

Uno stile nuovo che nella stessa mattinata aveva forse sorpreso anche molte persone intervenute al Miur per la presentazione dei PON, quando, puntualmente alle ore 13,30 aveva aperto e condotto l’incontro illustrando, senza ricorrere più di tanto alla traccia scritta, le numerose slides, con considerazioni puntuali e pertinenti alla politica scolastica.

Uno stile apprezzato anche dai parlamentari che giovedì scorso avevano assistito alla sua audizione per la presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero.

Il suo stile comunicativo e la padronanza della materia (che non è di tutti i ministri) richiamano alla memoria un altro ministro, Giuseppe Fioroni, che, in una delle sue prime uscite pubbliche al convegno dei docenti di religione cattolica al Divin Amore di Roma a fine estate 2006, accorgendosi della sorpresa dei docenti in sala per la competenza mostrata sulle problematiche del settore, aveva precisato: “Vi sorprendete che un ministro sappia dettagliatamente queste cose? Due mesi non le conoscevo nemmeno io, ma mi sono applicato, come spero facciate voialtri davanti alle novità del vostro lavoro”.

Stile nuovo, proprietà comunicativa e padronanza della materia: ok per la ministra Fedeli.

Sommessamente osiamo dire (in attesa che alle belle parole seguano anche i fatti): se non è l’abito che fa il monaco, non è la laurea che fa il ministro.