Docenti e graduatorie, i “sissini” non ci stanno

Le caselle di posta elettronica del ministero, dei sottosegretari e delle riviste scolastiche si stanno intasando di e-mail di proteste degli insegnanti precari delle Ssis che si sono visti cancellare da una sentenza del Tar del Lazio il punteggio del servizio regolarmente prestato durante la frequenza dei corsi universitari.
I cosiddetti ‘sissini’ protestano sia contro la sentenza che giudicano non legittimata da riferimenti legislativi probanti sia contro il ministero dell’Istruzione che ha preferito rinunciare a contrastare la sentenza per non compromettere le imminenti operazioni di avvio del prossimo anno scolastico.
Non gioiscono però, più di tanto, nemmeno gli altri precari che avrebbero voluto togliere ai colleghi delle Ssis anche il punteggio aggiuntivo di 30 punti legato al semplice possesso della specializzazione.
E non gioiscono nemmeno i funzionari dei vari Csa (Centri per i servizi amministrativi) che sono ora alle prese delle rettifiche di graduatorie permanenti da regolarizzare tassativamente entro il prossimo 31 luglio per consentire le nomine in ruolo con pieno effetto da settembre 2002.
Insomma una storia non troppo edificante nella quale tutti hanno buoni motivi da vantare ma, alla fine, sembra che a vincere non sia proprio nessuno: colpa di una catena di errori, compiuti – magari a buon fine ma spesso con improvvisazione – sul piano politico e amministrativo almeno nell’ultimo biennio.