Tuttoscuola: Non solo statale

Diritto allo studio versus buoni scuola/2: questioni di principio

Ma qual è la natura dei “buoni studio”? Quanto ai fini, è possibile individuare almeno tre grandi categorie: sostenere le famiglie per ridurre i costi per l’istruzione, sostenere le scuole per ampliarne le risorse oltre l’eventuale dotazione di base, introdurre concorrenza tra scuole, sia a gestione pubblica che privata.
Un principio va ricordato: attraverso la scuola lo Stato realizza il suo compito (art. 3 Costituzione) di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica, economica e sociale del paese. E dunque i buoni scuola appartengono alla sfera del “diritto allo studio”, che la stessa Costituzione (art. 34) estende agli allievi delle scuole non statali, o sono una forma surrettizia di finanziamento di queste ultime? Ancora una volta si ripresenta in Italia la questione del finanziamento del sistema di istruzione, che solo la modifica della Costituzione (con l’abrogazione del “senza oneri”) potrebbe risolvere in modo compiuto, rinviando le decisioni sul se e sul chi finanziare a leggi ordinarie.
A meno di battere la strada radicalmente alternativa, sostenuta da tempo da Dario Antiseri, di convertire l’intera spesa statale per l’istruzione in “buoni studio” per tutte le famiglie, che poi sceglierebbero liberamente la scuola preferita. Una soluzione, sperimentata soprattutto negli USA, che finora – pur raccogliendo molte adesioni di principio – nessuna forza politica ha seriamente sposato, anche perché nessuno ha elaborato una proposta operativa che partendo dall’analisi dei ruoli degli interlocutori istituzionali (stato, regioni, province e comuni), per ciascuno dei quali evidenziare vincoli e opportunità, procedesse alla definizione del quadro attraverso un uso mirato di tutti gli strumenti che la normativa scolastica e generale rendono disponibili (un’analisi approfondita delle ragioni del buono scuola è contenuta nell’intervento del prof. Antiseri sul numero di settembre 2002 di Tuttoscuola).

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