Diplomati 2016 scontenti e disorientati: quasi 1 su 2 pentito delle scelte fatte

Il corso di laurea scelto? Spesso non è per niente in linea con le preferenze. E il diploma? Tanti quelli che se potessero tornare indietro farebbero una scelta diversa. A raccontare il profilo dei diplomati 2016, scontenti e disorientati, è l’ultima indagine Almadiploma su 40mila diplomati presentata proprio oggi al convegno: “Orientamento e dis-orientamento. Gli strumenti e le azioni per le scelte degli studenti della scuola secondaria di I e II grado”.

Diplomati 2016: all’università, ma non al corso che mi piace – I dati non sono confortanti: focalizzandosi solo sui neo diplomati che dichiarano di essere intenzionati di iscriversi all’università, più di 1 su 5 racconta di essere orientato su un corso di laurea che non è in linea con le sue attitudini. Preoccupante è il fatto che la percentuale di chi si iscriverebbe a un corso di laurea che non rispecchia il campo di studi preferito è particolarmente alta nell’area insegnamento (62%), politico – sociale (58%), educazione fisica (37%) e ingegneria (36%).

Diplomati 2016: troppi pentiti – Insomma, i neo diplomati non guardano con gioia ai loro studi futuri, ma nemmeno a quelli passati. Il 47% degli intervistati, se potesse tornare indietro, racconta che si iscriverebbe a una scuola e/o indirizzo di studi diversi da quelli frequentati. In particolare, il 13% ripeterebbe il corso ma in un’altra scuola, un altro 8% sceglierebbe un indirizzo/corso diverso ma comunque all’interno della propria scuola e un altro 26% cambierebbe proprio scuola e indirizzo.

Diplomati 2016: puntare sull’orientamento – Ma qual è il problema? “L’Indagine mostra la necessità di una vera e propria politica di ‘educazione alla scelta’ – afferma Renato Salsone, Direttore di AlmaDiploma -. Oggi più che mai risulta necessario per le Istituzioni Scolastiche dotarsi di efficaci strumenti per perseguire questo obiettivo in modo sistematico e sostenibile nel tempo. A questo fine il tema dell’orientamento deve prendere in considerazione tutta la filiera educativa, a partire dalla scuola secondaria di primo grado. La transizione tra primo e secondo grado, come rilevato dalle indagini AlmaDiploma, è una delle fasi più delicate del processo di scelta dello studente per il proprio futuro formativo”.