Di Menna (Uil Scuola) valuta urgente la riforma degli organi collegiali

Restano però alcune criticità: la carenza del ruolo del dirigente scolastico, la mancanza di chiarezza sulle reti di scuole e l'assenza di un rappresentante Ata nel Consiglio della Scuola

La riforma degli organi collegiali “appare non più procrastinabile“. È quanto scrive il leader della Uil Scuola Massimo Di Menna in una lettera inviata al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e alle commissioni parlamentari competenti. La Uil Scuola ritiene che l’iter parlamentare debba essere rapido e caratterizzato dalla massima condivisione. E “giudica positivamente, l’impianto generale e lo sforzo di sintesi delle diverse proposte che emerge dall’esame del testo unificato, approvato nei giorni scorsi dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Appare positivamente risolta la delicata questione degli investimenti privati. La carenza di risorse per la scuola riguarda sia l’intervento pubblico che gli investimenti privati“.

Secondo la Uil Scuola, “cosi come è giusto opporsi all’uso dei soldi dello Stato per finanziare scuole private, in parallelo vanno favoriti gli investimenti privati destinati alle scuole pubbliche, fissando criteri e regole per il loro utilizzo Appare positiva anche la previsione di un’articolazione nelle scuole del sistema di valutazione che fa perno sull’Invalsi creando un intreccio e non un sistema separato; auspichiamo un rafforzamento prevedendo una dimensione di rete. Risulta interessante rinviare agli statuti, in modo da tener conto delle specificità anche territoriali, la individuazione di presenze di rappresentanti delle forze culturali, sociali, professionali nel consiglio dell’autonomia“.

Restano nella legge “alcune criticità che vanno risolte: il ruolo di presidente del consiglio della scuola dovrebbe essere svolto dal dirigente scolastico come sintesi della responsabilità di guida. Appare carente la descrizione della funzione dirigenziale. Il testo dovrebbe acquisire quanto definito dalla norma che ha istituito la specifica dirigenza scolastica con riferimento alle competenze degli organi collegiali e a quelle contrattuali“. E “non c’è chiarezza in merito alle reti di scuole. Il Dl semplificazioni le istituisce mentre l’impianto previsto dalla legge di riforma della governance della scuola le mette sullo sfondo, come volontarie“.

Non da ultimo, la Uil Scuola fa osservare che, nel progetto di riforma della governance della scuola, non è prevista, nel consiglio della scuola la presenza di un rappresentante eletto dal personale Ata. Un’assenza che non trova alcuna giustificazione.