Denatalità e decremento di posti nella scuola: l’alternativa alla depressione del sistema scuola

Il calo delle nascite sta trasformandosi da fenomeno congiunturale ad elemento strutturale della nostra società. Basta leggere i dati dell’ultimo decennio (2008-2017) per averne piena conferma.

Nel 2008 l’Istat rilevava l’apice di 569.883 residenti nati nell’anno. Da quel momento il calo è stato costante e accentuato scendendo nel 2017, dopo un decennio costante di flessione, a 456.192 unità.

Tra i due estremi una differenza di quasi 113.700 nati, pari a un decremento del 20%.

L’ulteriore calo atteso per il 2018, pari a 16-17 mila unità, può dare il senso della rilevanza di questo fenomeno davanti al quale la politica e la società non possono rimanere spettatori indifferenti e preoccupati, senza che siano messe in atto adeguate azioni strutturali su vari fronti.

I servizi dell’infanzia e i settori scolastici del primo ciclo – come evidenziato da anni da Tuttoscuola – sono già coinvolti dal decremento e lo saranno sempre più nei prossimi anni, con incidenze sugli assetti organizzativi. In assenza di misure organiche, gli impatti avranno un andamento quasi fisiologico che lentamente deteriorerà il sistema scolastico non governato.

Calo di alunni, chiusura di classi, riduzione di posti: una sequenza naturale che porterà vantaggi esclusivamente alle casse dello Stato. È possibile un’alternativa?

Riteniamo di sì, a patto che il mondo politico abbia piena consapevolezza del fenomeno e sia convinto di volere trarre un’opportunità da questa difficoltà.

A invarianza di spesa, si potrebbe confermare l’organico docenti attuale (rimpiazzando quindi tutti coloro che usciranno per pensionamenti o altro) per almeno un quinquennio e utilizzare i posti che, a parametri confermati, dovrebbero essere restituiti per chiusura delle classi.

L’organico salvato può servire per ampliare l’offerta formativa (tempo pieno, progetti, attività integrative, sperimentazioni, prevenzione dispersione, ecc.) rendendo concreta ed effettiva l’autonomia delle istituzioni scolastiche.