Decreti delegati della 107: saranno discussi anche in Conferenza Unificata

Presso le Commissioni istruzione e cultura del Senato e della Camera sono continuate in questi giorni le audizioni di rappresentanti sindacali delle categorie direttamente interessate sui profili attuativi della legge 107/2015.

A breve gli otto schemi di decreto legislativo saranno anche oggetto di valutazione da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni e Comunità Locali.

>> Leggi i testi degli otto schemi di decreto delegati della legge 107

Il comma 182 della legge 107/15 prevede, infatti, che “I decreti legislativi sono adottati su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e con il Ministro dell’economia e delle finanze, nonché con gli altri Ministri competenti, previo parere della Conferenza unificata”.

A dir la verità non tutti gli otto schemi di decreto chiamano direttamente in causa le Regioni, in quanto non trattano materie di legislazione concorrente. Ad esempio, gli schemi di decreto sulla valutazione degli alunni e sulla formazione e reclutamento dei docenti della secondaria non interferiscono sulle competenze delle Regioni e degli Enti Locali. È così anche per lo schema di decreto delle scuole all’estero.

Invece altri decreti legislativi, quali, ad esempio, la riforma 0-6, il diritto allo studio e l’istruzione professionale chiamano in causa direttamente le Regioni, tanto che potrebbe non essere sufficiente il semplice parere (come dispone la delega), ma potrebbe essere necessaria l’intesa, come recentemente ha disposto la Corte Costituzionale nei confronti di alcuni decreti legislativi attuativi della riforma della P.A. proposti dal ministro Madia.

Nelle prossime settimane, dunque, si avranno tre percorsi consultivi paralleli sugli otto schemi di decreto, rispettivamente in Conferenza Unificata, in Commissione Istruzione del Senato e in Commissione Cultura della Camera per esprimere il parere (non vincolante) con l’ipotesi che in Conferenza si debba raggiungere l’intesa per alcuni schemi di decreto.

Le Commissioni parlamentari hanno tempo fino al 17 marzo (due mesi dall’assegnazione dei testi) e così forse per la trattazione in Conferenza unificata.

Il Consiglio dei Ministri dovrà comunque adottare i decreti entro il 17 aprile. I tempi cominciano a stringere, anche perché dovranno essere valutate le numerose proposte uscite in sede di audizione in Parlamento nei confronti delle quali la ministra Fedeli, avendo dichiarato massima apertura e ricerca di condivisione, è impegnata ora a considerare possibili integrazioni e modifiche ai testi.