Ecco il ddl per risolvere il problema della vigilanza all’uscita da scuola

Cosa dice il disegno di legge (proposto dall’on. Malpezzi – PD) per cercare di risolvere il problema dei minori non accompagnati all’uscita da scuola? La proposta si compone di due commi: i genitori possono autorizzare le scuole a consentire l’uscita autonoma dei minori al termine delle lezioni; l’autorizzazione esonera il personale scolastico dalla responsabilità sull’obbligo di vigilanza.

La proposta di legge Malpezzi ha indubbiamente due meriti: la tempestività dell’iniziativa legislativa e lo spostamento della responsabilità dalla scuola alla famiglia.

Per il problema annoso della vigilanza sui minori che da anni affiora ogni tanto a seguito di sentenze di tribunali è finalmente la prima volta che, come si dice, il toro viene preso per le corna.

Sul primo comma che prevede la competenza della famiglia ad autorizzare l’uscita autonoma dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine delle lezioni, andrebbe fatto a nostro avviso qualche approfondimento.

Ad esempio, sono minori di 14 anni non soltanto gli alunni di scuola secondaria di I grado, ma anche quelli di scuola primaria. Anche per questi ultimi, i genitori, nell’ambito del processo di autoresponsabilizzazione del ragazzo possono autorizzarne l’uscita autonoma dalla scuola? Sempre o comunque?

Interessanti spunti di riflessione li suggerisce una pronuncia del Tutore dei Minori del Friuli Venezia Giulia (cfr. servizio di Tuttoscuola: https://www.tuttoscuola.com/uscita-scuola-vietato-tornare-casa-soli-minori-14-anni-si-uscire-dallimpasse/ ), secondo il quale l’eventuale liberatoria dei genitori potrebbe prevedere:

– di essere consapevoli che, durante l’orario extrascolastico, la vigilanza ricade “in toto” sulla famiglia stessa;

– di essere impossibilitati a garantire – all’uscita da scuola – la presenza di un genitore o di altra persona maggiorenne delegata;

– che il figlio, ancorché minorenne, è stato adeguatamente addestrato a percorrere il tragitto scuola-casa, oltre che opportunamente sensibilizzato a porre in atto diligenti azioni comportamentali;

– che il percorso scuola-casa non presenta aspetti e profili di particolare pericolosità, con specifico riferimento alla tipologia delle strade e al traffico.

Ferma restando la decisione finale da parte della famiglia e il conseguente esonero di responsabilità del personale scolastico sulla vigilanza dei minori, non sarebbe opportuno prevedere anche un parere, non vincolante, del dirigente scolastico che consideri il grado di autonomia e il contesto ambientale di riferimento?

In attesa di un apposito intervento legislativo, i genitori dovranno organizzarsi, sfruttando nonni, zie e vicini di casa o, comunque, persone maggiorenni da loro formalmente autorizzate ad accompagnare a casa i minori o, almeno, a ritirarli all’uscita da scuola.

Potrebbe essere anche attivata eventualmente in forma cooperativa (un adulto per un gruppo di minori).