Cyberbullismo, Ferrara (Pd): ‘Iter legge troppo lento’

Il disegno di legge su bullismo e cyberbullismo, di cui sono la prima firmataria, è stato depositato da me a seguito dell’esperienza tragica di Carolina Picchio (ragazza vittima di violenza sessuale e cyberbullismo, morta suicida nel 2013 ndr) di cui sono stata insegnante e della cui morte in tanti si sono sentiti responsabili”. Lo ha detto nel corso dell’evento all’Istituto Galilei di Roma ‘La creativita’ fa scuola’, organizzato da diregiovani.it in collaborazione con l’agenzia Dire, la senatrice Pd, Elena Ferrara. Fino a quel momento – ha aggiunto la parlamentare – probabilmente non avevamo mai fatto mente locale su quanti ragazzi potessero farsi del male sui social. Era il 2013, il fenomeno era conosciuto, ma poco percepito. Ora di passi avanti ne sono stati fatti tanti, tuttavia nel frattempo l’iter legislativo è piuttosto lento e farraginoso“.

Disegno di legge: non emendato in termini positivi – “All’unanimità – ha aggiunto Ferrara, ripercorrendo l’iter che dovrebbe portare all’approvazione della legge – è stato approvato il disegno di legge in Senato a maggio 2015. Una volta passato alla Camera è stato molto emendato, a mio modo di vedere, non in termini positivi. Ora è tornato al Senato che ne rivendica la sua stesura originaria. Questo perché il testo iniziale prendeva in considerazione esclusivamente i minori, quindi un contrasto del fenomeno che si rivolgeva solo all’età evolutiva“.

Perché non solo sui minori? – “Il problema della rete e del cyberbullismo – ha spiegato ancora la senatrice – può assolutamente coinvolgere anche gli adulti, ma la legge calibrata solo sui minori può essere molto più efficace. Mi chiedo, inoltre, perché una legge per una volta non possa essere solo sui minori che si fanno male tra loro e che hanno bisogno di intraprendere dei percorsi formativi più strutturali sin da piccoli, incentrati sul rispetto e sull’utilizzo della tecnologia“.

L’impegno del Miur – Su queste tematiche il Miur – Direzione generale dello Studente – è già fortemente impegnato con iniziative che coinvolgono anche Save the Children, la Polizia di Stato e altre organizzazioni: iniziative che riceverebbero un ulteriore impulso dall’approvazione di una legge mirata alle specifiche esigenze di protezione dei giovani