Contraccolpi del dimensionamento sulla riforma

Il nuovo dimensionamento delle istituzioni scolastiche, che le Regioni dovranno definire entro la fine dell’anno, non comporta soltanto lo slittamento (quanto mai opportuno) al 15 gennaio 2016 del termine per definire i piani triennali dell’offerta formativa.

Vi sono altre conseguenze con effetti non indifferenti.

Mentre, infatti, lo slittamento della definizione del piano dal 31 ottobre 2015 al 15 gennaio 2016 non determina conseguenze sull’avvio del piano dal 1° settembre ’16 e sulle procedure preparatorie (assegnazione dell’organico potenziato e scelta dei docenti), il dimensionamento fa, invece, saltare la definizione del piano per le istituzioni scolastiche ristrutturate.

Forse le istituzioni ridimensionate non saranno molte, ma per quelle che dal 2016-17 subiranno una ristrutturazione si pone un duplice problema: chi definirà entro il 15 gennaio per loro il piano triennale? Quali risorse umane (posti e loro tipologie) saranno richieste e assegnate?

C’è anche un’altra conseguenza per queste istituzioni scolastiche oggetto del nuovo dimensionamento: i comitati di valutazione che si vanno costituendo in queste settimane dovranno essere rieletti? E i criteri valutativi dovranno essere ridefiniti?