Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Continuità didattica per il sostegno: il coraggio del cambiamento

Continuità didattica per il sostegno/2

La proposta di Salvatore Nocera di istituire specifiche classi di concorso per i docenti di sostegno di tutti gli ordini e gradi di scuola per sostenere effettivamente la continuità didattica a favore degli alunni con disabilità ha come base normativa di riferimento il decreto legislativo n. 66/2017, uno degli otto decreti delegati previsti dalla legge 107/2015, “Buona Scuola”.

L’art. 11 di questo decreto prevede infatti che “Nell’ambito dei ruoli di cui all’articolo 1, comma 66, della legge 13 luglio 2015, n. 107, sono istituite, per ciascun grado di istruzione, inclusa la scuola dell’infanzia, le sezioni dei docenti per il sostegno didattico.”

I ruoli previsti dalla Buona Scuola a cui si riferisce il decreto legislativo sono quelli regionali, articolati in ambiti territoriali, suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto.

Le specifiche sezioni per docenti di sostegno dall’infanzia alla secondaria di II grado si possono considerare come dei contenitori predisposti per accogliere i diversi ruoli dei docenti di sostegno, ma non significa che automaticamente i ruoli siano chiusi ed esclusivi.

Occorre, come ha precisato Salvatore Nocera, un altro passo legislativo che definisca quattro specifiche classi di concorso come già previsto per un centinaio di discipline di insegnamento nella scuola secondaria. Classi di concorso ad hoc, insomma.

Però potrebbe non bastare invocare il coraggio del cambiamento e chiedere all’attuale maggioranza di osare e compiere un passo decisivo, alternativo all’esistente.

Si può essere certi, invece, che i sindacati di categoria non rimarranno indifferenti davanti ad una simile proposta che in nome della continuità didattica mette in discussione diritti acquisiti.   

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