Concorso straordinario Infanzia e Primaria: la saga dei ricorsi

Ormai è diventata prassi di molti ricorsi contro concorsi e graduatorie: contenuti e procedure non previsti dalla legge e, quindi, non compresi anche nei decreti ministeriali di applicazione diventano la ragione delle impugnative davanti al Tar.

Quasi in contemporanea con la pubblicazione del decreto ministeriale 17 ottobre regolatore del concorso straordinario infanzia e primaria è già stata lanciata sul mercato una batteria di una decina di ricorsi, tutti relativi a contenuti non previsti o esclusi dalla legge e confermati, conseguentemente, anche nel decreto ministeriale.

Per un concorso non selettivo che avrà tutti i candidati vincitori varrà la pena tentare la sorte. È probabile, quindi, che alle migliaia di docenti legittimati a candidarsi si aggiungeranno altre migliaia di aspiranti che cercheranno di strappare ai Tar il lasciapassare al concorso con il fumus boni juriscon un’ammissione cautelare che potrebbe aprire le speranze a un posto stabile.

Tuttoscuola, in occasione dei recenti episodi di talune ordinanze “creative” del Tar per la prova scritta del concorso DS, ha invocato il coraggio della difesa della certezza del diritto.

Anche il decreto ministeriale regolatore del concorso straordinario ha tentato una timida difesa preventiva, prevedendo all’articolo 17 (Ricorsi) che “Avverso i provvedimenti relativi alla presente procedura concorsuale è ammesso, per i soli vizi di legittimità, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro centoventi giorni, oppure ricorso giurisdizionale al competente Tribunale amministrativo regionale, entro sessanta giorni, dalla data di pubblicazione o di notifica all’interessato”.

Basterà per fermare l’assalto alla diligenza?