Concorso DS/2. Rembado (Anp): i prossimi concorsi li facciano le scuole

L’intervista rilasciata a Tuttoscuola dal presidente dell’ANP Giorgio Rembado, pubblicata domenica 21 nel nostro portale, apre un dibattito importante. Alla luce delle recenti disavventure burocratico-giudiziarie che mettono a rischio i concorsi per dirigenti scolastici faticosamente svoltisi negli ultimi mesi, dopo una lunga attesa, sembra davvero giunto il momento di chiedersi se “concorsi di questo tipo, giganteschi, ingestibili ed esposti ad ogni tipo di contenzioso” abbiano ancora senso o se non debbano essere sostituiti da altre modalità di selezione e reclutamento dei dirigenti delle scuole pubbliche.

L’innovazione che propone Rembado è radicale: “Non si vede perché le istituzioni scolastiche autonome non debbano essere coinvolte più direttamente nella scelta di chi sarà chiamato a dirigerle. I concorsi potrebbero essere banditi e gestiti dalle scuole o da reti di scuole che sarebbero perfettamente in grado di valutare i curricula degli aspiranti dirigenti. La commissione di valutazione dei titoli potrebbe essere costituita, per esempio, dal dirigente uscente, da un rappresentate dei genitori (il presidente del consiglio di istituto), da un funzionario dell’Ente territoriale competente (Regione/Comune) e da uno o due dirigenti in servizio, scelti dai loro colleghi di quel determinato territorio”.

Non sappiamo se la proposta del presidente dell’ANP avrà fortuna. Sappiamo però che non sarebbe né giusto né razionale insistere con un tipo di concorso veteroburocratico come quello che si sta svolgendo, esposto a ogni genere di rischio. Il ragionamento di Rembado è che se si vuole dare significato e forza all’autonomia delle istituzioni scolastiche, bisogna riconoscere ad esse il diritto di scegliersi il dirigente che preferiscono, ovviamente in un quadro di garanzie e certezze per quanto riguarda la professionalità degli aspiranti a tale ruolo. Ci auguriamo che di questo si possa discutere senza pregiudizi.