Concorso DS: fuori dalla crisi si riuscirà a rispettare i tempi per il 1° settembre 2019?

La prova preselettiva per il concorso a dirigente scolastico non impatterà con i tempi della paventata crisi di Governo. Niente elezioni anticipate, nessun incrocio-scontro istituzionale con la prova fissata per il 23 luglio, ma, soprattutto, nessun contraccolpo sui tempi della prova scritta virtualmente possibili tra fine agosto e i primi di settembre.

Se non interverranno complicazioni per la formazione delle sottocommissioni – ne serviranno circa 350 – la procedura concorsuale potrà procedere spedita, puntando al traguardo finale delle nomine dei vincitori entro al 1° settembre 2019.

Tuttavia, considerati i tempi tecnici necessari per soddisfare pienamente tutte le fasi del corso-concorso, sembra fin d’ora arduo portare in porto l’obiettivo delle nomine al 1° settembre 2019.

Se il nuovo ministro dell’istruzione vuole evitare un ulteriore slittamento della stabilizzazione del sistema e l’implementazione delle reggenze, due situazioni critiche che incidono negativamente sulla qualità del sistema, deve trovare una via d’uscita. Cosa? Come?

Poiché il bando del concorso ha già fissato tempi e procedure, il ministro dovrà valutare se proprio sui tempi, con un provvedimento d’urgenza, sia possibile intervenire, ad esempio, sulla durata della formazione (due mesi) e su quella del tirocinio (successivi quattro mesi), rendendoli contestuali.

In questo modo recupererebbe un paio di mesi.

Un’altra strada potrebbe essere quella straordinaria di prevedere che le nomine dei vincitori possano avvenire anche dopo il 1° settembre 2019, ad anno scolastico avviato ma non troppo.

Infine, se i tempi sforeranno abbondantemente la data attesa, il ministro potrebbe pensare di ripristinare l’istituto dell’incarico di presidenza fino all’insediamento dei vincitori del concorso.