Concorso DS: ancora un round per i candidati che temono o sperano

Erano partiti alla pari per la prova scritta i 9mila candidati usciti dalla preselezione, poi lo scritto li ha divisi: 3.800 ammessi all’orale e 5.800 esclusi.

Tra questi ultimi circa 300 non hanno accettato il verdetto di esclusione e, mentre gli altri esclusi stavano a guardare speranzosi, hanno dato vita, come si sa, ad un contenzioso che, per il momento, ha registrato due round, in attesa dell’ultimo e definitivo del 17 ottobre p.v.

Primo round: il TAR Lazio dà ragione, se pur indirettamente, ai ricorrenti e annulla la prova scritta, obbligando tutti a ripeterla.

Secondo round: il Consiglio di Stato dà ragione, se pur indirettamente, ai candidati che avevano superato lo scritto, ma rimanda tutti a ottobre (il 17), lasciando una piccola speranza ai 300 ricorrenti e agli altri che, come loro, non avevano superato lo scritto.

Cosa succederà il 17 ottobre al terzo e ultimo round di questo contenzioso che potrebbe mettere in ginocchio la scuola statale italiana?

La certezza dell’esito di quella sentenza non ce l’ha nessuno: si può parlare invece di probabilità elevata di annullamento definitivo della sentenza del TAR (e di azzeramento delle speranze dei ricorrenti e degli altri candidati che non hanno superato lo scritto).

Ma, se pur con poche probabilità di ribaltamento della sospensiva, potrebbe avvenire quel che pochi si aspettano: la ripetizione, cioè, della prova scritta, caso mai soltanto per chi non l’aveva superata o forse soltanto per quei 178 candidati che all’audizione ad opponendumdell’11 luglio scorso in Consiglio di Stato hanno dato mandato ai legali di difendere le loro ragioni, ribadendo le undici tesi non accolte dal TAR.

E se il 17 ottobre il Consiglio di Stato riaprisse queste tesi non accolte dal TAR?

Forse sarebbe opportuno mantenere i motori accesi, almeno fino al 17 ottobre, e, senza affanno, rimanere vigili sui programmi della prova scritta. Non si sa mai.