Concorso docenti abilitati 2018: ci sarà una nuova crisi delle commissioni esaminatrici?

Oggi, martedì 20 marzo, si apre il termine per la presentazione delle domande per far parte delle commissioni esaminatrici del concorso per docenti abilitati, bandito un mese fa. Le domande dovranno essere presentate tramite il portale internet del Miur “Istanze on line”. Il Ministero in queste ultime ore ha inoltre prorogato  l’originario termine di chiusura (22 marzo ore 23.59) per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso docenti. Il nuovo termine è ora fissato alle 14.00 del prossimo 26 marzo.

Dovrebbe essere una procedura selettiva veloce, considerato che consta soltanto della prova orale. A maggio i colloqui, poi le graduatorie di merito e dal 1° settembre 2018 inizio del terzo anno della nuova formula della Formazione Iniziale e Tirocinio (FIT) prevista dal decreto legislativo 59/2017.

Se tutto va bene, quindi, nomine in ruolo il 1° settembre 2019. Se tutto va bene…

Negli ambienti ministeriali serpeggia, però, una comprensibile preoccupazione, derivante dall’infelice esperienza del 2016, quando il concorso ordinario per il reclutamento di oltre 63 mila docenti tardò a decollare per una diffusa mancanza di commissari.

Fu Tuttoscuola per prima a denunciare le cause di quella situazione di stallo: compensi irrisori per i commissari (“un’euro l’ora”) e mancanza di esonero o semiesonero  dal servizio.

La denuncia determinò una svolta: fu fatta una legge che stanziò oltre 6 milioni si euro per la rivalutazione dei compensi. Fu un rimedio-tampone che, oltre ad arrivare tardivo, non risolse alla radice il problema, tanto che molti concorsi, tra cui quelli dell’infanzia e della primaria, si sono conclusi soltanto nel 2017, con un anno di ritardo rispetto alle previsioni.

Non si contarono i decreti di sostituzione di commissari e presidenti che misero a dura prova la capacità organizzativa di molti uffici scolastici regionali.

Ora il rischio potrebbe ripetersi, mandando all’aria scadenze e stabilizzazione del sistema.

All’orizzonte c’è anche il concorso ordinario FIS per la secondaria. Occorre agire per tempo.

Tra i primi provvedimenti del nuovo Parlamento potrebbe esserci – sarebbe auspicabile – la revisione della questione dei compensi per le commissioni esaminatrici. Rispetto alle macro riforme annunciate da chi si accinge a governare il Paese, questa questione, che può sembrare di dettaglio, può aiutare a realizzare efficacemente la stabilizzazione del sistema.

Come? Ad esempio, assumendo a riferimento i compensi per i commissari degli esami di maturità.