Concorsi scuola: saltano la plenaria del CSPI e i tempi

Come anticipato per primo da Tuttoscuola che già nel corso della mattinata del 4 marzo aveva parlato di seduta plenaria in forse, il CSPI ha dovuto prendere atto della impossibilità di esprimere i pareri sui concorsi scuola per mancanza del numero legale.

Per deliberare sui pareri richiesti dal ministero, il CSPI doveva contare sulla presenza di almeno 20 consiglieri, ma all’apertura della seduta 2 consiglieri sono risultati assenti.

È stato pertanto impossibile approvare o integrare i pareri predisposti dalle diverse commissioni del Consiglio che nei giorni scorsi aveva esaminato e valutato i testi regolamentari predisposti dal ministero per i concorsi della secondaria (ordinario e secondario) e della scuola primaria e dell’infanzia.

Non è stata fissata la nuova data di convocazione della plenaria, ma si parla del prossimo 12 marzo.

Per correre ai ripari, considerata anche l’emergenza del coronavirus, si ipotizza la seduta della prossima plenaria in videoconferenza, almeno per i consiglieri lontani o impediti da limitazioni sanitarie.

I pareri erano stati richiesti dal Ministero dell’Istruzione ai primi di febbraio con la raccomandazione – considerati i tempi stretti delle procedure concorsuali – di una risposta sollecita (in questi casi, di norma entro 15 giorni). Considerato che la plenaria, già fissata per il 4 marzo, aveva sforato il termine dei 15 giorni previsti-richiesti, l’ulteriore rinvio vanifica, di fatto, la raccomandazione ministeriale per un riscontro sollecito.

Ma quel che è peggio, il ritardo rischia di compromettere la prospettata nomina dei vincitori al 1° settembre prossimo.

Anche i concorsi infanzia e primaria, pressoché pronti per l’immediata pubblicazione dei bandi, dovranno segnare il passo.

La legge 107/2015 (Buona Scuola) aveva previsto al comma 192 che Per l’adozione dei regolamenti, dei decreti e degli atti attuativi della presente legge non è richiesto il parere dell’organo collegiale consultivo nazionale della scuola.

Poiché i concorsi in questione non sono direttamente conseguenti all’applicazione della 107, il ministero non poteva esimersi dal richiedere pareri (obbligatori da richiedere, ma non vincolanti per la definizione delle disposizioni concorsuali).

Il Ministero è ora costretto ad attendere, quindi, la plenaria e i pareri che emetterà.

Gli annunci un po’ ottimistici che davano per certa la data di fine di febbraio per varare i concorsi sono di fatto smentiti per questi ostacoli imprevisti, dando ragione al Parlamento che ha spostato il termine ultimo per pubblicare tutti i bandi entro il 30 aprile.