Concorsi per infanzia e primaria ancora in alto mare: ecco perché

Concorsi per infanzia e primaria ancora in alto mare per gli errori di partenza/2

I bandi prevedevano prove preselettive per quelle classi di concorso che avevano un numero di candidati quattro volte superiore al numero di posti a concorso.

Per la scuola primaria che metteva a concorso 17.299 posti avevano presentato domanda 74.926 candidati, una quantità superiore a 4 volte i posti a concorso (17.299 x 4 =69.196); per la scuola dell’infanzia che metteva a concorso 6.933 posti avevano presentato domanda 73.532 candidati, una quantità superiore a 4 volte i posti a concorso (6.933 x 4 = 27.732).

C’erano, dunque, le ragioni per svolgere le preselettive e alleggerire carico e durata dei due concorsi, ma, nonostante il concorso fosse atteso da mesi e si prevedesse un elevato numero di candidati proprio per questi due concorsi, al momento del bando, è mancato quel che serviva: “considerato che lo svolgimento della prova preselettiva richiederebbe lo sviluppo di un apposito sistema informativo, comportando l’impossibilità di concludere la prima tornata concorsuale successiva all’entrata in vigore del presente decreto entro l’inizio dell’anno scolastico 2016-2017… Per i primi concorsi banditi successivamente all’entrata in vigore del presente decreto non è previsto lo svolgimento di test di preselezione per alcun grado di istruzione.     

Niente preselezione, dunque, con la convinzione di arrivare in tempo utile alle nomine per il 2016.

Ma la causa maggiore è da ricercare in particolare nella questione delle Commissioni di concorso, compromesse da due vulnus pesanti: l’irrisorio compenso per un lavoro lungo e complesso e il mancato esonero (anche parziale) dall’insegnamento e dagli altri obblighi di servizio.

È ben noto il calvario di integrazioni, dimissioni, modifiche che hanno colpito (e ancora colpiscono) commissioni e sottocommissioni, a cui si è aggiunta la difficoltà di armonizzare il calendario degli impegni di servizio dei commissari (presidenti in primis), prolungando in modo esasperato i tempi  delle prove. E da qui alla fine di giugno l’intensificarsi degli impegni di servizio rallenteranno ulteriormente le procedure.

L’esonero o il semiesonero dal servizio avrebbe avuto costi non da poco, ma l’obiettivo finale di stabilizzare il sistema li avrebbe giustificati.

Le nozze con i fichi secchi producono questi effetti.